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Estorsione all’ex calciatore Negro: arrivano altre tre condanne
Altre tre condanne per la vicenda che vede come vittima l’ex calciatore della Lazio, Paolo Negro, al centro di un’estorsione alla quale avrebbe partecipato anche l’ex collega biancoceleste Francesco Dell’Anno.
All’ex difensore laziale Negro avrebbero tentato di estorcere trentamila euro per non diffondere la notizia che si era «venduto» una partita nel campionato 2006-2007, notizia del tutto inventata.
I giudici del tribunale di Roma hanno condannato a 4 anni di reclusione, Valentino Aliberti e Andrea Caprinozzi; mentre 2 anni e 8 mesi sono andati a Marco Fardellotti. Precedentemente il gup aveva condannato in abbreviato a 3 anni e 4 mesi, Emanuele Fois, e a 2 anni e 8 mesi, Filippo Fazioli.
La vicenda risale al 2011 quando il gruppo ha avvicinato Paolo Negro cercando di ricattarlo parlando di una “combine” che si sarebbe verificata nell’ultima partita giocata nella sua carriera quella in cui indossava la maglia del Siena e segnò l’ultimo goal, della vittoria, proprio contro la Lazio.
LE MINACCE
Il gruppo di ricattatori sostenne che per segnare quella rete Negro aveva intascato 500mila euro e per non diffondere questa notizia, che lo avrebbe rovinato, doveva consegnare 30mila euro. Per spaventare Negro vennero inoltre paventate amicizie nell’ambito della criminalità organizzata e di personaggi della ‘ndrangheta che non avrebbero gradito il suo rifiuto a versare la somma richiesta.
Minacce che però non hanno spaventato l’ex campione biancoceleste che si è rivolto alle forze dell’ordine assicurando alla giustizia i responsabili del ricatto. Ma la “sorpresa” che ha certamente provocato un dispiacere nell’ex difensore della Lazio sta nella scoperta che per la stessa vicenda è anche indagato un suo compagno di squadra, l’ex attaccante Francesco Dell’Anno.
Dell’Anno, che ha giocato negli anni novanta anche nell’Inter e nell’Udinese, lo scorso gennaio è stato infatti rinviato a giudizio per tentato estorsione nei confronti di Negro e, pur avendo sempre respinto le accuse, dovrà difendersi nel corso del processo.
FONTE: Il Messaggero