Fabiani: «Squadra abbondantemente COMPLETA. Date TEMPO a questa Lazio e ci toglieremo soddisfazioni. Cataldi e Folorunsho? Vi SVELO» - Lazio News 24
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Fabiani: «Squadra abbondantemente COMPLETA. Date TEMPO a questa Lazio e ci toglieremo soddisfazioni. Cataldi e Folorunsho? Vi SVELO»

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Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, ha parlato così in conferenza dopo la presentazione di Gigot e Dia

Angelo Fabiani, DS della Lazio, ha parlato del calciomercato biancoceleste in conferenza stampa.

CATALDI E FOLORUNSHO – «Cataldi? La cosa è nata in fretta e furia. Mi ha chiamato il suo agente, mi ha detto quale fosse la posizione della Lazio se qualcuno lo voleva. Non sapevo neanche la squadra, ho detto che ne avrei parlato in società. Ci siamo detti che se voleva andare poteva tranquillamente andare. L’ho detto al suo agente e dopo mezz’ora sono arrivati i documenti da parte della Fiorentina. Io mi sarei comportato diversamente. Dall’altra parte hanno dato per scontato tutto ciò. A volte bisogna vedere come stanno le cose. Io non mi sottraggo a nulla. E’ vero che nell’ultimo mese mi sono confrontato con Danilo, ci siamo detti delle cose per e rispetto del ragazzo è giusto che quel colloquio rimanga tra noi. Poi dalla parte mediatica possiamo dire anche cose inesatte, ma nessuno mi può rimproverare di aver fatto qualcosa di non conforme alle logiche di serietà. Io cerco di agire sempre in buona fede. Cataldi è in prestito, è di proprietà della Lazio, non ci sono tipi di problemi. Non rimpiazzato? No. Folorunsho è un ottimo ragazzo, ma non ce ne sono state le condizioni. Ho detto a chi dovevo dire che se si poteva fare un prestito con diritto di riscatto avremmo valutato, in tutte le altre ipotesi no, ci sono logiche da seguire. Il Napoli ha ritenuto opportuno tenerlo, io non ero di questo avviso. Lo stimo dal punto di vista calcistico e umano, ma sono operazioni che uno vorrebbe fare e non vanno a buon fine. Su altri elementi c’era da fare i conti con la famosa lista. Le caratteristiche che cercavamo non corrispondevano a quello su cui abbiamo lavorato. La squadra è abbondantemente coperta in tutti i ruoli. Se c’è qualche errore lo riconosceremo, gennaio è alle porte».

DECISIONE SU PROVEDEL – «Come dico sempre esistono due tipi di calcio, quello nel rettangolo di gioco e quello mediatico. Bisogna decidere se andare dietro a quello mediatico o quello funzionale al gioco. Assumendoci le responsabilità del caso, per il ruolo che rivesto, devo andare dietro alla logica del rettangolo di gioco, pur capendo alcune motivazioni, alcune impressioni, alcune sensazioni che possono derivare dall’esterno che sono anche giustificate. Se poi ti rendi conto che vai a complicarti la vita è giusto che persegui l’obiettivo di pertinenza. Il portiere non è mai stato messo in discussione. Se poi ci si domanda se abbiamo parlato con Baroni sì, se abbiamo parlato con i preparatori sì. Parlo con tutti, ma non significa che si mette in discussione qualcuno. Io devo stare vicino alla squadra e parlare con tutti. Il responsabile unico dell’area tecnica, finchè sarò in carica, sono io. Abbiamo fatto uscire un qualcosa come 19 o 20 giocatori, prendendone altri 6 o 7. Siamo stati qui a lavorare perchè è giusto mettersi a disposizione per allestire una squadra competitiva. Ora la competitività non so se domani o dopodomani, ma ho sempre detto di portare pazienza. Si è aperto un nuovo ciclo. Ho detto mille volte grazie a chi ha fatto un pezzo di storia della Lazio, ma l’età passa per tutti. I cicli si aprono e si chiudono. Non vi nascondo che sono capitato al momento sbagliato, in un momento in cui si chiudeva un ciclo e se ne sta aprendo un altro. Al netto delle critiche, anche costruttive, o delle simpatie, l’unica cosa che chiedo a tutti è di stare vicino a questi ragazzi, di dargli tempo anche di sbagliare. Ma ci toglieranno qualche soddisfazione».

IMMOBILE – «Ci ho parlato qualche giorno fa. Lui non sapeva di andare via prima di andare in ritiro. Mi ha detto che era carico a pallettoni, voleva fare 20 gol. Poi accade quello che è normale nel mondo del calcio. Ciro è un campione in campo e come uomo, ha ritenuto opportuno fare un’esperienza, cambiare aria. Può fare bene dopo tanti anni. Nessuno di noi lo ha ostacolato. Lo abbiamo anche favorito, potevamo chiedere 15 o 20 milioni e per rispetto dell’uomo non l’abbiamo fatto».

CASTROVILLI FUORI DALLA LISTA UEFA – «Sono state fatte valutazioni con il tecnico. Io sono responsabile ma c’è chi lavora in quel settore. Pedro è un campione, un uomo spogliatoio, un ragazzo che durante gli allenamenti è il faro per la crescita di questi ragazzi. Esistono i calciatori, i campioni e i fuoriclasse. Abbiamo ottimo giocatori e un campione che si chiama Pedro, che non a caso segnò il gol al Celtic l’anno scorso. Castrovilli lo abbiamo preso sapendo che veniva da stagioni tribolate. Lo abbiamo valutato da cima a fondo con i medici. Il ragazzo è a posto, ancora non ha giocato per scelte tecniche ma avrà il suo spazio. La valutazione è che forse sarà meglio utilizzarlo in campionato. A gennaio ci saranno nuove valutazioni, è una cosa ragionata e molto semplice. E’ una decisione che Castrovilli non ha accettato, ha detto proprio che non c’era nessun problema».

AKPA-AKPRO E BASIC – «Le società devono capire che non siamo il PNRR. Devo darti un giocatore e te lo devo pagare? Visto che lo devo pagare rimane all’interno del gruppo. Facciamo tutti gli scongiuri del mondo e lo inseriamo nella rosa visto che in un anno posso fare fino a due programmi. Quel tempo è finito. Non è possibile coprire tutto lo stipendio dandolo in prestito. L’intervista di Basic mi ha lasciato basito, sa come stanno le cose. Io devo anche in qualche maniera tutelare gli interessi della Lazio, ma anche di tutti, altrimenti il tifoso pensa che siamo una banda di invertebrati. Se vuoi un giocatore glielo vuoi pagare lo stipendio? Quel sistema con me non passa, è una questione di rispetto verso tutti quanti noi. Di errori ne commetto tanti, solo chi non fa nulla non fa errori. L’importante è correggere l’errore che uno fa. Ben vengano le critiche costruttive».

RISPOSTA A CATALDI, DOVE STA LA VERITA’ – «Ho spiegato come sono andate le cose con Danilo. A lui va il mio affetto e la mia stima. Non credo di essere un bugiardo. Ho rivelato che mi sono arrivati i documenti a mia insaputa. La conferenza? Ognuno risponde in prima persona. La vicenda Cataldi è andata così, ma non è che ho risentimenti verso di lui. Allo stato attuale è un prestito della Lazio alla Fiorentina. E’ ancora un giocatore della Lazio. Ma a volte dopo tanti anni cambiare aria fa bene a tutti. Quello che ci siamo detti, in un colloquio molto franco e cordiale, è giusto che rimanga tra noi perchè sono cose che non bisogna spiattellare. Nessuno ce l’ha con Danilo, nessuno ce l’ha con nessuno. La firma per il trasferimento l’ha messa il giocatore. Danilo ha detto quello che doveva dire, ma non si dica che la Lazio ha sbagliato qualche passaggio perchè non è così».

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