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Fabiani Lazio: «Ridimensionamento? No, siamo in una fase di RILANCIO. I tifosi sono da MEDAGLIA; non dobbiamo vivere nel passato»

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Le parole di Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio: «Obiettivi? Non essere secondi a nessuno e onorare la maglia»

Angelo Fabiani ha parlato a RadioRadio, parlando del mercato e della prossima stagione a 360°: di seguito le parole del direttore sportivo della Lazio.

RILANCIO – «Questo è un periodo di rilancio, non di ridimensionamento. Il dubbio nel tifoso è lecito, molti giocatori non vengono da palcoscenici importanti, ma puntando su giocatori giovani abbiamo visto dei profili interessanti. Tutto quello che stiamo facendo, lo stiamo facendo con il pensiero di migliorare rispetto a un passato importante».

PASSATO E PRESENTE – «Non bisogna vivere la sindrome del passato. Anche Luis Alberto, Immobile, Sergej hanno dovuto adattarsi nei primi tempi, noi ci auguriamo che questi giocatori che abbiamo preso possano in futuro sostituire al meglio questi calciatori importanti che sono andati via. Ogni società ha a disposizione della strumentazione che permette di fare una risonanza magnetica del calciatore. Tutti hanno dubbi su Dele-Bashiru, noi lo abbiamo visto in Turchia dal vivo. Lui ha delle accelerazioni che in entrambe le fasi raggiungono picchi da 37 km/h. Si parlava di Folorunsho, non è che lui abbia grande tecnica, ma ha un motore devastante e con il calcio di Baroni potrebbe essere un giocatore interessante. Poi un pizzico di qualità ci vuole, in questo senso abbiamo avuto ampie garanzie fisiche su Castrovilli e sarà lui ha dare quel pizzico di qualità in più. Poi ci sono altri giocatori, che magari si conoscono poco, ma sostengo questi ragazzi faranno parlare si sé. Io sono molto attento al calciatore che sia un professionista esemplare prima fuori dal campo. Io farò di tutti per conseguire dei risultati, poi come si dice ‘che Dio ce la mandi buona’».

L’ADDIO DI IMMOBILE – «Il congedo di Immobile non è stato dei migliori da un punto di vista umano, avevo un ottimo rapporto con lui. Due giorni prima del ritiro mi ha chiamato dicendomi che stava in forma, che avrebbe fatto 20 gol. Il giorno successivo gli è arrivata questa proposta, avrà fatto le sue valutazioni e ha manifestato la volontà di andare via e davanti a questa voglia non è giusto frenare. Poi che sono dispiaciuto è ovvio, ma fa parte delle logiche di mercato»

GIOVANI – «Noi avevamo nel nostro settore giovanile un 2008 e un 2005, ma per una normativa aberrante che gli consente di tesserarsi con squadre di terza serie e di ottenere un parametro minimo, prendono e vanno via. Poi veniamo sbeffeggiati da qualcuno che ci dice che ce li siamo fatti scappare, ma non è che noi ce li facciamo scappare. Le istituzioni che promuovono delle norme dovrebbero prendere la sana abitudine di convocare anche persone che stanno da tempo nel calcio, fare una tavola rotonda e per capire la complessità del sistema. Non posso comprendere come la Fifa possa svincolarsi, andare all’estero e tornare in Italia in un’altra società. Perché quindi la Lazio non lancia giovani? E’ difficile. Un Sardo quest’anno avrebbe avuto l’opportunità di avvicinarsi alla prima squadra, magari fare anche l’esordio e ha preferito cambiare aria. Il calcio oggi è diventato complicato, prima due società si mettevano d’accordo, oggi intorno a un calciatore ce ne sono cinque tra procuratori, mediatori, famiglia… oggi è diventato davvero complicato operare, a meno che non si sotto sta a una regola assurda. Quando viene un agente e chiede 2 milioni di commissioni e una percentuale sull’ingaggio del giocatore è inaccettabile. Bisogna mettere una regola. Ci sono società saltate in aria per pagare le commissioni».

TIFOSI – «I tifosi della Lazio sono da medaglia d’oro. Gli abbonamenti dimostrano il loro amore per la Lazio. Noi stiamo lavorando per non deluderli, lo facciamo con pacatezza e umiltà. Abbiamo individuato un tecnico abituato a lavorare con i givoani, ma che ha giocato a certi livelli e che sa di calcio. Il nostro è un progetto che vuole avere una finalità, che vuole migliorare il migliorabile. Il nostro auspicio è quello di mettersi al servizio dei tifosi. Io due anni fa dissi che noi dobbiamo stare al servizio della gente e della società, non loro al nostro. Se questo lo si capisce, credo che la Lazio possa togliersi soddisfazioni importanti».

DIA – «Oggi mettere tutti d’accordo non è semplice. Con la Salernitana abbiamo un accordo e già i moduli firmati da loro. Bisogna ora mettere d’accordo le altre società, dell’avvocato, dell’agente e del calciatore. Stiamo trovano la quadra. La nostra volontà è di prendere Dia, ci hanno chiesto un giorno di tempo e ora aspettiamo una risposta dall’entourage»

IL VECCHIO MERCATO– «I ragazzi quest’anno hanno un anno in più nella Lazio, quindi possono dare qualcosa in più ed è quello che ci auguriamo, poi sarà il campo a dirci se sono da Lazio e se abbiamo fatto investimenti giusti. A confortarmi è che molti di loro hanno avuto richieste dall’Italia e dall’esterno, ma abbiamo voluto non metterli sul mercato, altrimenti non si riesce a costruire una giusta alchimia»

L’OBIETTIVO DELLA SOCIETA’ – «L’obiettivo che ho detto ai ragazzi e che predico a loro quotidianamente è che non dobbiamo essere secondi a nessuno e onorare la maglia, lavorare per chi fa i sacrifici per sottoscrivere un abbonamento. Ad agosto tutti hanno vinto i campionati, noi dobbiamo dare il massimo, anche di più e non illudere nessuno. Se mi sorprenderei se giocassimo per arrivare tra le prime 5? Io sono nato con una mentalità vincente, non so dove mi porterà, io sono convinto che questi ragazzi faranno divertire tutti e ci daranno ottime soddisfazioni. L’importante è non vedere calciatori che passeggiano per l’Olimpico, voglio vederli dare tutti, poi il calcio è imprevedibile»

MOSSE FUTURE – «Il trequartista può fare la mezzala e il sotto punta, soprattutto se dovesse arrivare Dia. Penso che la squadra sia completa ed equilibrata, ma non significa che è finito il mercato, se vediamo che ci sono elementi che ci migliorano abbiamo l’obbligo di prenderli. I nomi che leggo sono sponsorizzazioni di procuratori che vogliono scatenare un’asta. Gli obiettivi che avevamo in mente li abbiamo centrati, c’è ancora qualcosa da fare e vediamo se troviamo poi un altro elemento che ci può essere utile da aggiungere la rosa»

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