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Farris: «Questa partita ha dato un segnale forte, la squadra ha fame ed è unita»
Le parole di Massimiliano Farris, allenatore in seconda della Lazio, al termine della gara contro la Fiorentina
Una bella vittoria per la Lazio che ha riscattato le due sconfitte consecutive, nel derby e a Francoforte in Europa League. Per un problema alla voce il tecnico Simone Inzaghi non è potuto intervenire ai microfoni di DAZN, al suo posto il vice Massimiliano Farris. «Bella vittoria, di carattere. La squadra ha espresso un bel gioco. Avevamo preparato bene la partita, conoscendo pregi e difetti della Fiorentina. Nel secondo tempo ha pesato la gara di Francoforte, non solo mentalmente ma soprattutto fisicamente, siamo calati tantissimo Non abbiamo potuto cambiare tutti gli elementi e la Fiorentina è venuta fuori. Non conosco i numeri della gara, immagino che loro hanno fatto più possesso palla, ma come occasioni da gol, nel complesso della partita, ci siamo portati meritatamente a casa questa vittoria».
Massimiliano Farris ai microfoni di Lazio Style Radio
Il vice allenatore della Lazio, Massimiliano Farris, è poi intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio: «Il nostro lavoro è sempre il solito: cerchiamo di neutralizzare le qualità degli avversari. Simone ha detto una cosa giusta in conferenza: fanno più rumore le sconfitte che le vittore. Nelle ultime 8 partite, abbiamo ottenuto 6 successi e 2 disfatte, ci può stare. Francoforte poteva toglierci qualcosa dal punto di vista fisico, nel secondo tempo la Fiorentina ha creato qualcosa di più. Si poteva gestire un po’ meglio il possesso palla, però c’era pressione. Questa gara ha dato un segnale forte. La squadra è compatta, è unita, ha voglia e fame. Il segnale era inequivocabile ed è arrivato».
TIFOSI – «La nostra gente ci ha aiutato tanto a portare in porto il risultato. I nostri tifosi non sono mai mancati, il feeling che nasce tra tifoseria e squadra è quando il tifoso capisce il momento e riconosce l’impegno assoluto della squadra. E’ questo il giusto connobio per andare avanti. Controllare tre ‘diavoli’ lì davanti? Sono stati molto limitati. La Fiorentina difende a quattro e costruisce a tre. Il lavoro che hanno fatto Caicedo e Correa è stato encomiabile. Controllarli era fondamentale, abbiamo concesso qualche cross. Siamo tornati a segnare su palla inattiva. I dettagli fanno la differenza. Vedere la squadra così cattiva era quello che volevamo».
VITTORIA – «Vittorie non fanno notizia? Lo sappiamo, il nostro compito è tenere tranquilli i ragazzi, soprattutto quando le partite sono così ravvicinate. Queste vittorie hanno portato quindici punti in classifica, siamo lì, ce la giochiamo con le prime. Dove ci ha messo in difficoltà la Fiorentina? Hanno saputo costruire cercando di sfruttare le corsie quando noi ci siamo difesi centralmente. Sui calci piazzati hanno una buona fisicità, hanno cambiato cercando di costruire a due mediani. Era importante questa vittoria ed il segnale, la capacità di soffrire».
Massiliano Farris in conferenza stampa
Infine, Massimiliano Farris è intervenuto in conferenza stampa: «Grosso segnale di voglia, della capacità della squadra. Se il derby poteva aver lasciato scorie mentali, la partita di Francoforte ha lasciato scorie fisiche. Era importante ripartite, la squadra ha fatto quello che avevamo preparato. Ci è mancata un po’ di gestione, più per una questione fisica che di mentalità».
Cambio Correa e Wallace?
«Caicedo sembra stanco, con Simone ci siamo parlati. La squadra si era abbassata troppo, ci potevano essere gli spazi giusti per ripartite. Wallace? C’era la possibilità che, con l’andare dei minuti, un giocatore come Chiesa potesse portarlo in difficoltà. Aveva preso anche l’ammonizione, l’abbiamo sostituito con un giocatore più rapido».
Caicedo-Luis Alberto?
«Abbiamo studiato la Fiorentina in pochissimo tempo. Ci siamo resi conto che serviva un giocatore con le caratteristiche di Caicedo. In determinate situazioni fa giocare molto bene Ciro, sta rimettendo a posto i suoi numeri. Oggi ci serviva la capacità di Felipe di fare sponda e sporcare le traiettorie avversarie».
Cosa manca per vedere la Lazio dello scorso anno?
«C’è da dire che, proprio in casa con la Fiorentina, avevamo fatto più o meno la stessa partita, per poi essere beffati con quel rigore all’ultimo. Ti danno pochi punti di riferimento, addirittura oggi Biraghi si buttava dentro quasi da mezzala cercando di allungare Wallace. Probabilmente si poteva gestire meglio il possesso palla. La strada è questa, stiamo tornando».
Che risposta è stata questa prova? Che peso possono avere questi tre punti?
«Non avevamo dubbi sulla capacità di ripartire come squadra, abbiamo dimostrato compattezza, di saper soffrire. Anche a Francoforte non abbiamo dimostrato di essere una squadra allo sbando. Siamo arrivati un po’ corti di energie, questa vittoria è un segnale forte. L’ha capito anche la squadra».
Cambia il tema offensivo della Lazio?
«E’ una soluzione, ma non cancellerei Luis Alberto: sa imbucare, sa dove trovare i punti dove giocare. Sapevamo che la Fiorentina concede qualcosa sulla nostra fascia sinistra, le percussioni di Lulic ce le aspettavamo. La posizione di Caicedo mette in difficoltà quando andiamo al cross».
Milinkovic?
«Anche noi ci aspettiamo di più, siamo abituati a quello che ci ha dato l’anno scorso. E’ un ragazzo sensibile, ha una faccia molto fredda ma si sentirà addosso un po’ di pressione. Sono convinto la sappia gestire. Oggi ha dimostrato di saper giocare con la clava e non col fioretto. Il problema è generale se non vengono i risultati, non è colpa di Milinkovic o Luis Alberto».