2014
Felipe Anderson, allenamento extra per ritrovare la via del gol
«Sono contento per la vittoria, sono deluso perché non faccio questo gol», ha scritto su Twitter dopo il match col Sassuolo. La delusione era raffigurata da faccine inequivocabili. Felipe Anderson, questo benedetto gol, lo vuole, lo cerca, non lo trova. Lo sta costruendo a Formello, spesso allunga gli allenamenti per lavorare sulla tecnica, per migliorare la mira. Su Twitter, quel messaggio, fu completato così: «Con il duro lavoro e il sudore sono sicuro che arriveranno grandi cose. Non mollo mai. Forza Lazio». Non molla mai, è fedele al motto della casata. I laziali lo coccolano, continuano a credere in lui: «Grazie per i messaggi, li userò per motivarmi ancora di più», ha aggiunto il brasiliano. Felipe Anderson sta trovando le giuste misure in campo, sta giocando di più, dall’inizio o in corsa. Accelera con più efficacia, serve buoni palloni, rifinisce meglio, è arrivato davvero vicino al gol. Segnare può aiutarlo, può sbloccarlo. Ma Pioli non gli chiede solo una partecipazione fattiva sotto porta, preferisce che serva i compagni, che garantisca il cambio di passo con la sua velocità, col suo scatto. Gli chiede movimenti precisi e spesso ha notato i suoi miglioramenti (Pioli ha preferito Felipe a Keita). Felipe Anderson ci crede e si impegna sempre di più. Come riporta Il Corriere dello Sport, a Formello è successo varie volte, è accaduto anche venerdì. Felipe e Keita si sono sfidati in una gara di precisione, Pioli osservava attentamente. Veniva chiamato un numero e i due baby d’oro dovevano fare centro in due porticine poste a centrocampo, successivamente in una più grande difesa (a turno) da Marchetti e Guerrieri. Felipe Anderson spesso si ferma a fine allenamento per migliorare il suo talento, i colpi non gli mancano, deve sfruttarli di più. In estate, nell’intervista esclusiva concessa al Corriere dello Sport-Stadio, aveva espresso tutti i suoi desideri: «Sono contento perché sto facendo bene, mi sento meglio, mi sono abituato all’ambiente, al calcio italiano, ai compagni. Cosa mi serve? Una sequenza di buone partite, non basta giocarne una bene e una no. Devo giocare sempre concentrato, sto prendendo il ritmo. Serve la continuità, ora penso di andare in crescita. Ho ancora tante cose da migliorare. Con il nuovo allenatore sto imparando tante cose. Penso che possiamo fare una grande stagione». Pioli l’ha aiutato sin dal primo giorno, gli ha fatto sentire fiducia, gli ha spiegato cosa si aspettava da lui: «Mi chiede di non stare mai fermo, se la palla è esterna devo andare dentro, in caso contrario mi devo allargare. Devo essere sempre in movimento, attivo in campo, con il pensiero di aiutare la squadra. Se perdo la palla, devo aggredire. Pioli insiste e questo lo sto facendo in ogni allenamento, in ogni partita». Prepara il gol, prima o poi arriverà.