2014

Felipe Anderson brilla al San Paolo, poi Reja lo ‘spegne’…

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Questa volta, Felipe Anderson, ha colto l’attimo. Dopo aver sprecato più di un’opportunità, per dimostrare di essere un calciatore importante, al San Paolo, è stato protagonista di una buona partita. Soprattutto nel primo tempo, quando la Lazio ha espresso il meglio delle sue potenzialità. Il giovane brasiliano ha esibito alcune giocate di assoluta qualità: tocchi, dribbling, tiri in porta. Una bella conclusione terminata fuori, una seconda finita alta e una terza parata dal portiere, al termine di un interessante spunto personale. E si è fatto apprezzare anche in un paio di ripiegamenti a supporto di Radu. Lo stesso Reja, troppo riluttante a far giocare il brasiliano, dev’essere rimasto impressionato dalla freschezza e dalla capacità del ragazzo, smanioso dimettersi in luce.

La partita di Napoli potrebbe rappresentare la fine di un periodo buio, per un calciatore che ha perso una stagione. Pagato quasi 10 milioni di euro e scortato da importanti credenziali tecniche, su Anderson si appuntavano grandi speranze per un campionato da protagonista. Invece le tante difficoltà, nel recuperare da un grave infortunio, ne hanno condizionato fortemente la parte iniziale. Poi ha sprecato molto chances a sua disposizione, quelle che gli ha concesso Petkovic, fino a diventare una comparsa all’interno di una squadra senza campioni. Tante esclusioni lo hanno fanno diventare un ”bocciato” e quindi una delusione. Molto ci ha messo del suo, perché incapace di calarsi in fretta nelle realtà tattiche del calcio italiano, dove il secondo tocco può diventare un eccesso di confidenza che i difensori non perdonano quasi mai.

Il momento più basso – come riporta Il Messaggero -, della sua prima esperienza in biancoceleste, è arrivato nella gara d’andata di Europa League contro il Ludogorets, all’Olimpico. Anderson, dopo un primo tempo disastroso, comincia alla grande la ripresa, procurandosi un rigore che lui stesso vuole tirare. Toccherebbe a Biglia ma l’argentino, commosso dalle difficoltà del compagno, gli cede il compito. Anderson sbaglia e Reja, arrabbiato, poco dopo, lo sostituisce. Una mazzata terribile dalla quale il brasiliano fatica parecchio a riprendersi. Da allora mai una presenza da titolare: diventa uno dei tanti e, nonostante le assenze, non trova mai spazio. C’è sempre un motivo per tenerlo fuori, per concedergli soltanto le briciole. Al San Paolo arriva un’altra sostituzione improvvida da parte dell’allenatore goriziano. Con la squadra sotto di una rete e in inferiorità numerica, Reja lo toglie di scena, nonostante sia il migliore. «L’ho visto affaticato…» Anderson, ogni qualvolta entrava in possesso di palla, avrebbe mangiato avversari e campo. Altro che essere sostituito da Novaretti! La mossa del tecnico si è poi rivelata deleteria ai fini del risultato. In questo scorcio finale di campionato la Lazio dovrà sapere se l’anno prossimo potrà ripartire da Anderson. C’è un solo modo: farlo giocare sempre, almeno in queste ultime giornate.

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