2013

Felipe Anderson è il jolly offensivo della Lazio

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Non vederlo in campo dopo nelle prime cinque, sei, uscite ufficiali della Lazio dopo tutto il tormentone scatenatosi per portarlo a Roma, ha fatto sì che molti tifosi si chiedessero che fine avesse fatto Felipe Anderson, e se non fosse una delle ‘solite’ di Lotito. Il ragazzo però non poteva scendere in campo per via di un fastidioso infortunio alla caviglia dal quale doveva recuperare pienamente. Lo stesso Petkovic non ha voluto rischiare di bruciarlo soltanto per la fretta di metterlo in campo.

Poi improvvisamente due gare da titolare, contro Trabzonspor e Fiorentina, in cui non ha brillato in senso assoluto, ma accendendosi a tratti ha fatto vedere a tutti alcuni delle caratteristiche di cui è dotato: andatura caracollante, accelerazioni improvvise palla al piede, dribbling secchi e grande visione di gioco.

MA QUAL’É IL SUO RUOLO? L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport fa un’attenta analisi proprio sulla collocazione in campo del brasiliano: a centrocampo, teoricamente può essere impiegato in qualsiasi ruolo, eccetto quello da regista. Il 4-3-3 proposto da Petkovic nelle ultime uscite è un modulo che ne esalta le caratteristiche e in cui si può disimpegnare da esterno sinistro d’attacco, esterno destro d’attacco e anche mezz’ala. Ma Felipe se la cava egregiamente anche da trequartista, come ha fatto vedere nella partita contro la Fiorentina, dove nel 4-3-2-1 assieme a Candreva, agiva alle spalle di Perea, in un ruolo che gli permette di fornire palloni pericolosi e anche di vedere la porta. Il recupero e l’impiego di Felipe Anderson costituisce un prezioso asso nella manica per Petkovic, che potrebbe sfruttare l’entusiasmo del ragazzo per far fronte anche alle carenze di un altro brasiliano Hernanes, che questa stagione fatica a dare continuità alle sue prestazioni.

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