2014

Felipe Anderson è pronto per la stagione del riscatto

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Il futuro non può più attendere. Felipe Anderson si lancia verso la stagione del riscatto, che al momento si presenta come quella del giudizio. Da astro nascente del calcio brasiliano a una sorta di oggetto misterioso: la parabola della prima stagione con la Lazio del ventunenne talento cresciuto nel Santos all’ombra di Neymar. Un anno fa il suo arrivo in Italia dopo un inseguimento scattato a gennaio. Trattativa lunga e tortuosa. Come riporta il Corriere dello Sport, un investimento fatto nel segno di campione pronto a sbocciare: 9 milioni di euro, il terzo colpo più costoso nella gestione Lotito, dopo Zarate ed Hernanes. Dodici mesi dopo, Anderson è atteso al test che può decidere l’avvenire con la Lazio. Il nuovo corso timbrato da Stefano Pioli preannuncia gerarchie e ruoli da definire. O meglio, tutti da conquistare. Il brasiliano è pronto allo scatto che può dare la svolta alla sua carriera. Perché la prima stagione con la Lazio ha schermato il vero valore di Anderson? Prima di tutto, il brasiliano ha scontato nella fase iniziale i postumi di un infortunio alla caviglia (legamenti interessati) riportato nell’ultima partita col Santos. Un vero ostacolo all’approccio biancoceleste. Che ha condizionato i tempi e i modi del suo precampionato, minando l’inserimento in una squadra nuova oltre che in un mondo completamente diverso da quello brasiliano. I problemi di una formazione sballotata da un all’allenatore all’altro (da Petkovic a Reja) hanno anche inciso. Ma va sottolineato come Anderson abbia patito l’impatto tattico col nostro campionato. «In Italia il calcio è molto più veloce che in Brasile – ha detto a metà della scorsa stagione –. Vedevo le partite della serie A in tv e qualcosa avevo intuito, ma non fino a questo punto. In Brasile hai il tempo di pensare con il pallone tra i piedi, in Italia arrivano subito 3-4 difensori avversari». Ora Felipe Anderson deve ripartire dai lampi lasciati intravedere nel finale di stagione (13 presenze in A per complessivi 558 minuti giocatri; un gol in Europa League, a Varsavia). Le sue origini da interno nel Santos vanno riviste in chiave offensiva. Così nel 4-3-3 di Pioli potrebbe trovare posto da esterno nel tridente d’attacco. Da trequartista nell’ipotesi del 4-2-3-1. Salvo ogni altra rivisitazione, scenario non impossibile considerata la giovane età di un talento in fase di maturazione. Ad ogni modo, per il ragazzo arrivato in Italia con un ruolino di 110 gare con la maglia del Santos, la Lazio è la chance della vita. Da non lasciarsi sfuggire. Soprattutto, per far brillare quel futuro promesso dal suo talento.

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