2014
Felipe Anderson-Keita: ecco perchè Pioli preferisce il brasiliano
Nell’ultimo quarto d’ora Keita ha combinato più di tutta la Lazio nel resto della partita, ma è anche andato meglio rispetto alle sue due precedenti uscite con Milan e Cesena. Correva, palla al piede, lungo la linea laterale sinistra, libero di puntare l’uomo per creare superiorità e andare al cross o di accentrarsi per cercare il tiro di destro. Lo spagnolo ha esibito lo stesso repertorio visto nel passato campionato, soprattutto nel ritorno quando Reja e Bollini, dopo la cessione di Hernanes, si erano convertiti al 4-3-3. Come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, Pioli chiede agli esterni offensivi di accentrarsi e di tagliare verso l’area, ma anche nell’avvio dell’azione di partire larghi e scivolare dentro al campo per dare dei riferimenti ai centrali difensivi oppure al regista, quando devono avviare l’azione. A Bologna spesso impiegava Diamanti defilato sulla fascia destra e l’ex azzurro, nato trequartista, inventava gol e occasioni con il suo piede sinistro. Alla Lazio ha trovato Keita, che deve abituarsi a movimenti sconosciuti e si muove pochissimo senza palla, e sta provando a lanciare Felipe Anderson, che nel Santos è nato trequartista e ama molto più dello spagnolo muoversi all’interno del campo. Il brasiliano nel primo tempo di Marassi era stato uno dei migliori e in una serata in cui già entravano sette giocatori diversi nella formazione titolare Pioli ha preferito confermarlo. Una scelta tecnica inquadrata nella logica di una rosa ampia e nella consapevolezza di poter ricorrere ai cambi. Il tecnico emiliano ha ricordato l’ingresso di Djordjevic e Lulic, ma anche l’esclusione di Mauri, un altro giocatore importante rimasto a guardare. Servono i gol, possono arrivare anche dal talento di Keita…