2015
Felipe Anderson, numeri da fenomeno. E contro le big è ancora più decisivo…
Missione speciale per Felipe Anderson: conquistare il palcoscenico dello Stadium. Stasera, la stella della Lazio cercherà nuovi colpi di magia per brillare contro la Juventus. Per spingere i biancocelesti a quella nona vittoria di fila che profuma di record, ma anche per riproporsi da protagonista, questa volta sul campo della prima della classe. A Torino, dove appena un mese fa, il 16 marzo, nell’altro stadio, all’Olimpico, si è esaltato con la doppietta vincente contro i granata. Una partita che arriva sull’onda di giorni importanti: domenica il brasiliano è arrivato in doppia cifra con i gol in campionato, a quota 10, come Klose. Come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, nella gara d’andata, partì dalla panchina. Pioli lo inserì al 12’ della ripresa al posto di Keita. Il risultato era già scavato dal 20 dei bianconeri, poi arrivò il terzo gol. Ventinove giorni dopo, il 21 dicembre, non esitò a sbalordire tutti sotto i riflettori di un altro teatro del calcio: San Siro. Due gol all’Inter: al 2’ e al 37’ del primo tempo. Il raddoppio una perla inseguita per 60 metri sul prato milanese prima di infilare Handanovic. Poi l’11 gennaio, all’Olimpico, nel big-match per eccellenza, il derby: con l’assist per innescare il vantaggio di Mauri. La sua firma, poi, sul secondo gol, al 29’ del primo tempo. Quel giorno, l’11 gennaio, si infortunò e saltò la sfida d’alta quota della settimana successiva col Napoli. Riassumendo le sue cifre contro le big, emergono le tre reti realizzate nel giro di 188’: in pratica, un gol ogni 63 minuti. Media nettamente migliore rispetto a quella complessiva che vede le dieci reti in campionato distribuite in 1.425 minuti: un centro ogni 142’. Così contro le big Felipe Anderson raddoppia (ma anche di più) il suo score realizzativo.