2014
Festa all’Olimpico il 12 maggio: “Di padre in figlio”, omaggio al primo scudetto
Una data indimenticabile e storica per la Lazio è senza dubbio quella del 12 maggio 1974, giorno in cui la squadra biancoceleste ha festeggiato il suo primo scudetto. E a quarant’anni da quel successo, la Lazio tornerà in campo per celebrare le prodezze di quegli eroi. «Di padre in figlio», questo il nome dell’evento, che richiama una coreografia-derby della Curva Nord. Scenderanno in campo quei ragazzi del ’74, quelli del meno 9, i campioni del secondo scudetto e alcune star della Lazio di oggi, come evidenziato dal “Corriere dello Sport”.
“Abbiamo pensato di organizzare una partita per celebrare l’evento. Per ragioni di carta d’identità le formazioni saranno mischiate. Ci saremo noi del primo scudetto, ci saranno quelli del meno 9 di Fascetti, ci saranno i campioni del 2000 e alcuni rappresentanti della Lazio attuale”, racconta Pino Wilson, organizzatore della festa con Giancarlo Oddi. In panchina sono annunciati due grandi personaggi: «Su una siederà Eugenio Fascetti, dall’altra parte ci sarà Delio Rossi, al momento ci ha dato la sua disponibilità. Saranno invitati personaggi storici come Zoff ed Eriksson».
“Ci sarà Massimo Maestrelli. Saranno presenti Stefano Re Cecconi, indosserà il numero 8, e Giorgino Chinaglia, avrà il 9 del papà. Il 10 sarà di Niccolò Frustalupi compatibilmente con gli impegni dell’Inter (è il vice di Mazzarri, ndr). In panchina troveranno posto Stefano Lovati, figlio di Bob, e Guido Bezzi, figlio di Gigi”, ha aggiunto Wilson, che poi ha proseguito: “Saremo 40-45 giocatori, saranno disputati due tempi da 40 minuti. In realtà di recente è stata paventata l’ipotesi di organizzare un triangolare con calci di rigore previsti in caso di parità. Inizialmente saluteremo i tifosi, ci saranno una cerimonia e tante sorprese, anche una finale, concluderà la serata, ma non posso svelare tutto…”.
Wilson ha riavvolto poi il nastro dei ricordi: “Ancora oggi deteniamo il record di presenze, quel giorno accorsero circa 81mila spettatori, è un primato imbattuto. Credo che ognuno di noi si sia reso conto di quella vittoria, di ciò che riuscimmo a fare, solo qualche anno dopo. In quel periodo forse non fummo consci dell’impresa. C’era tanto caldo, ma non ce ne accorgevamo. Eravamo molto tesi, molto nervosi, era normale. Provammo un’emozione fortissima, da quel giorno cambiò la storia del tifoso laziale, si sentì più forte, più presente. Tommaso e Giorgio generarono il cambiamento. Ricordo che il nostro pullman fece il giro delle sette chiese, passammo a salutare gli amici, andammo nel ristorante che frequentavamo sempre, La Buca di Ripetta dell’amico Paolo, ricordo il giro a Piazza del Popolo. Nel tempo abbiamo continuato a condividere quella gioia con tutta la nostra gente. E continueremo a farlo”.