2013

Fidel Mbanga-Bauna sulla squalifica per cori razzisti: “Brutta figura della Lazio”

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All’interno del quotidiano Il Tempo, ecco l’intervista al conduttore del TGR Lazio su Rai3 Fidel Mbanga-Bauna ha parlato della squalifica del campo per la prossima partita di Europa League.

Cosa ne pensa di questa squalifica?
“Mi addolora, non sono cose di cui andar fieri; non me lo aspettavo ma penso che si debba imparare a tenere la bocca chiusa. Eppure è la terza volta in cui si dimostra l’incapacità di stare zitti. Non sono certo inferiori neri o ebrei, dunque lo si fa per ignoranza? Allora si può guarire, ma servono misure forti. Nel 2013 ancora parliamo di razzismo, i buu sono gesti fuori misura di ignoranti e vanno ripagati con la stessa moneta. La tifoseria della Lazio viene giudicata per la maggioranza fascista, eppure qui non c’entra la politica e gli schieramenti”.

E a rimetterci è solo la Lazio…
“La brutta figura è della Lazio, essere multati per motivi così abietti è un peso che si porta dietro per tutta la vita. Purtroppo ci rimette uno stadio intero, ma penso che facendo ricorso si faccia una doppia brutta figura. Hai ammesso di essere razzista e per di più ti sei mortificato ricorrendo a sotterfugi”.

Come si combattono questi episodi di razzismo?
“Il Regno Unito deve essere l’esempio. C’erano gli Hooligans contro cui sono stati usati metodi muscolosi. Ed ora lì si può seguire una partita a bordo campo, senza che nessuno neanche pensi a infrangere le regole”

Cosa può fare la società contro queste manifestazioni della sua tifoseria?
“Spesso la tifoseria controlla la società stessa, si potrebbe parlare con questi ultras per non rischiare che i loro comportamenti possano danneggiare una stagione intera. Credo in un calcio educativo, è questo il fine di una società come la Lazio sin dal 1900. Dunque credo sia ora di smetterla di auto punirci con questi comportamenti, perché la tifoseria laziale è consapevole di essere stata già sanzionata per i medesimi motivi. La Uefa è un organo forte e bisogna sottostare alle sue regole”.

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