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Fiore sicuro: «Il mio erede? E’ Milinkovic!»
Stefano Fiore, dodici anni fa fu lui con la sua doppietta a stendere la Juventus
Era il lontano 2002 quando la Lazio di mister Mancini andava a Torino e batteva la Juventus di Lippi 1-2 grazie alla doppietta di Stefano Fiore. Sembra passata una vita da quel match anche se per molti versi quello che si giocherà questo sabato lo ricorda molto: una Lazio schiacciasassi in trasferta contro una Juventus imbattibile in casa, oggi come allora. Eppure in quella serata nebbiosa di Torino i biancocelesti riuscirono nell’impresa: «Fu una serata indimenticabile, una delle più belle per me con la maglia della Lazio, non ci regalò un trofeo ma una vittoria di grande prestigio, per me poi fu una notte speciale. Peccato per la nebbia, i miei due gol nell’album dei ricordi sono un po’ offuscati. Nonostante in estate avessimo perso Nesta e Crespo eravamo una squadra brillante, intraprendente. Oggi la Juventus è fortissima ed ha creato un solco con tutte, in casa poi è insuperabile», così il leader di quella notte Stefano Fiore ricorda la sua doppietta, come riporta in un’intervista il Corriere della Sera.
LA LAZIO DI OGGI – «La Lazio è una squadra solida, non ha formazioni più deboli davanti ma nemmeno più forti alle spalle, senza nulla togliere al lavoro straordinario di Inzaghi ma ha bruciato le tappe. Non mi aspettavo che Simone diventasse un allenatore così abile ma per un motivo, siamo coetanei lo vedevo come me, calciatore e basta, semmai avrei puntato per una carriera da tecnici Mihajlovic o Simeone».
SU MILINKOVIC – «Milinkovic-Savic ha le caratteristiche per mettere in difficoltà la Juventus, soprattutto per la sua fisicità, i suoi inserimenti insieme a quelli di Luis Alberto possono fare la differenza. Milinkovic ha la mia stessa posizione in campo: un finto traquartista, un interno predisposto ad attaccare anche se io spesso giocavo sulla fascia».