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Fiore: «Keita mi ha impressionato, Milinkovic? Può ancora migliorare»
Stefano Fiore dice la sua sul momento della Lazio e anche sulla Nazionale
Stefano Fiore, ex centrocampista della Lazio, è intervenuto ai microfoni di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air, per dire la sua sul momento dei biancocelesti:
Simone Inzaghi stamattina ha effettuato le visite mediche per prepararsi al ritorno dalle vacanze e ricominciare una nuova stagione da allenatore. Tu che lo conosci bene avendoci giocato assieme, che idea ti sei fatto di lui come tecnico?
«Da osservatore esterno è difficile farsi delle idee, quello che traspare al di là di numeri e schemi è di una persona intelligente che alla prima esperienza sapeva esattamente quello che doveva fare, sempre concentrato, con la testa sulle spalle e consapevole del cammino che avrebbe intrapreso nell’ambiente Lazio, non si è inventato nulla, sapeva di avere a disposizione un’ottima rosa e ha cercato di mantenere buoni rapporti con tutti i giocatori»
Quali sono i tre calciatori della Lazio che ti hanno colpito di più quest’anno?
«Keita per l’ottimo finale di stagione in cui mi ha sorpreso non tanto per le qualità che tutti gli riconoscono ma per la continuità di rendimento e per la voglia di lavorare e sacrificarsi per la squadra, e su questo ha sicuramente dei meriti lo stesso Inzaghi; Milinkovic che è un grande prospetto, è cresciuto molto e ha ancora parecchi margini di miglioramento, è stato l’uomo-chiave nei derby; Immobile ha saputo rilanciarsi dopo due anni di appannamento»
Biglia è ai titoli di coda con la Lazio, l’argentino è vicinissimo al Milan; stesso discorso per Keita e De Vrij che potrebbero partire già quest’estate. Come si potrebbero sostituire, o pensi che sarà difficile trovare alternative in giro?
«Rimuovere la spina dorsale da una squadra può creare compensi (non vale solo per la Lazio), stiamo parlando di giocatori che hanno fatto benissimo, in particolare Biglia e De Vrij hanno esperienza internazionale e sostituirli non sarà facile. Sarebbe meglio cercare giocatori che hanno già giocato in Serie A e si sono ambientati, se si pesca dall’estero le incognite ovviamente aumentano»
Si continua a parlare di Papu Gomez, reduce da un grande campionato con l’Atalanta. Può essere l’erede di Keita?
«Per quello che ha dimostrato l’anno scorso direi di sì, ovviamente Keita è più giovane e può ancora diventare un grande campione e giocare titolare in un top team. In ogni caso se Papu Gomez si confermasse ai livelli degli ultimi mesi sarebbe un elemento molto prezioso per la Lazio che verrà»
Possono convivere Papu Gomez e Felipe Anderson, andando magari a occupare le corsie esterne?
«Hanno caratteristiche simili ma possono giocare insieme, a volte Anderson mi fa arrabbiare perché dà l’impressione di non impegnarsi sempre al massimo, ma quando è in giornata sì è in grado di spaccare le partite da solo, e in pochi possono permettersi di farlo. Felipe Anderson potrebbe diventare un top player ma troppo spesso si specchia davanti alle sue stesse giocate, dovrebbe badare di più alla sostanza ed essere più umile»
L’Inter ha presentato Spalletti, mentre l’altra squadra di questa città si prepara a sostituirlo con Di Francesco. Si tratta di una sorta di ridimensionamento, considerando i curriculum dei due? I nerazzurri possono aver trovato finalmente la loro guida tecnica?
«Per quanto riguarda Di Francesco si tratta di un ridimensionamento ma solo sulla carta, visto che comunque non è abituato a gestire uno spogliatoio caldo come quello della Roma, ma anche Simone Inzaghi i primi tempi veniva visto con molta diffidenza, quindi staremo a vedere. L’Inter sono anni che spende tantissimo ma non riesce a venirne a capo»
Chiudiamo con la Nazionale, tu che sei stato tra i protagonisti di Euro 2000: pensi che possiamo compiere l’impresa di battere la Spagna e qualificarci così per i mondiali 2018?
«Il progetto di Ventura mi piace molto e ritengo che sia molto valido e in linea con quello che dovrebbe essere il nostro futuro a livello calcistico, abbiamo tanti giovani bravi ed è arrivato il momento che giochino e accumulino esperienza, ci mancano i fenomeni di qualche anno fa e dunque dobbiamo puntare soprattutto sul gruppo. Contro la Spagna possiamo vincere, non sarà facile conoscendo il valore delle Furie Rosse, la mentalità di andarcela a giocare è fondamentale e dobbiamo credere nei nostri mezzi. Su Immobile e Parolo penso che possano essere molto utili alla causa di Ventura»
C’è un nuovo Stefano Fiore nella nuova generazione che sta emergendo?
«Giocatori con caratteristiche simili alle mie credo di no, ognuno di noi è unico nelle sue peculiarità, ma mi piacciono molto Baselli e Pellegrini che possono crescere e regalarci tante soddisfazioni».