Fiorentina-Lazio, le pagelle dei quotidiani sportivi - Lazio News 24
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2014

Fiorentina-Lazio, le pagelle dei quotidiani sportivi

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Ecco tutte le pagelle dei quotidiani sportivi. 

CORRIERE DELLO SPORT 

 
MARCHETTI 7 –

Reja lo conferma dopo il disastro di Sofia. Nel primo tempo è impegnato soltanto a rinviare con i piedi. Ottanta minuti da spettatore e una manciata di secondi per risorgere. Devia in angolo la sassata di Anderson dal limite dell’area e poi vola sul colpo di testa di Aquilani. Un portiere ritrovato. Ha avuto ragione Edy.

 
KONKO 6 –

Recuperato in extremis, alla terza partita consecutiva in una settimana, il francese regala un primo tempo sontuoso. Nella prima mezz’ora non soffre Cuadrado e raddoppia Candreva in fase offensiva. A un soffio dall’intervallo, colpisce con un destro volante la traversa. Calo fisiologico alla distanza.

 
NOVARETTI (19’ st) 6 –

Appena entra Mario Gomez, Reja fa alzare l’argentino dalla panchina per passare alla difesa a tre.

 
CIANI 6,5 –

Biava non ce la fa e allora tocca di nuovo all’ex Bordeaux. Il piede ruvido si riconosce quando rinvia il pallone. Si incolla a Matri. Becca il giallo per un intervento in ritardo su Ambrosini. Tiene senza sbavature sino in fondo.

 
CANA 7,5 –

Reja lo ripropone e l’albanese lo ripaga. Specialista dei gol in acrobazia, dopo l’impresa di fine novembre a Marassi porta in vantaggio la Lazio con una mezza rovesciata. Seconda prodezza in campionato. Dietro ci mette temperamento e le prende tutte di testa.

 
RADU 6,5 –

Deciso e puntuale nelle chiusure, dimostra tanta sicurezza in avvio e non fa mai passare Joaquin. Dopo mezz’ora gli tocca controllare Cuadrado. E lo annulla.

 
GONZALEZ 6,5 –

L’uruguaiano si dedica a un lavoro oscuro di copertura: impedisce qualsiasi tentativo di inserimento a Mati Fernandez, alla distanza cresce.

 
LEDESMA 6,5 –

Lucidissimo nel fraseggio, consistente nel contrasto. Il suo peso nel primo tempo si sente a centrocampo, peccato che nel combattimento si faccia male. Prima una botta al piede, poi una distorsione alla caviglia sinistra. E’ costretto a uscire nell’intervallo.

 
ONAZI (1’ st) 6,5 –

L’ingresso del nigeriano porta una scarica di adrenalina sulla linea mediana che l’attacco della Lazio non riesce a sfruttare. Alla mezz’ora della ripresa, conduce il contropiede e si presenta al triangolo con Perea, ma non ha più la forza per raddoppiare e battere Neto in uscita.

 
BIGLIA 6 –

Rischia subito tamponando Ambrosini che si tuffa in area, cercando il rigore. L’argentino copre e manovra da mezz’ala. Non appare brillante e risoluto come a Sofia. Diventa regista con l’uscita di Ledesma.

 
CANDREVA 7 –

Guadagna e batte l’angolo da cui nasce il gol di Cana, subito dopo impegna Neto di destro da posizione defilata. Tutte le azioni più pericolose della Lazio nascono dalle sue iniziative. Punta Tomovic e da sinistra mette in area il pallone spedito al volo da Konko sulla traversa.

 
LULIC 6 –

Fatica a prendere le misure a Tomovic, lento a carburare, nel primo tempo sbaglia l’80 per cento dei palloni che gli toccano e al 36’ prende anche l’ammonizione per un fallo su Mati Fernandez. A un soffio dall’intervallo, indovina due giocate che permettono alla Lazio di ripartire. Quando esce Konko, Reja gli chiede di spostarsi nel ruolo di terzino destro. Meglio nella ripresa.

 
PEREA 6,5 –

Klose alza bandiera bianca e allora il colombiano torna titolare anche in campionato. Spirito di sacrificio e tanta corsa, si sfianca in un inesauribile pressing sui tre centrali viola. Nella ripresa ha ancora freschezza sufficiente per giocare tanti bei palloni.

 
REJA (all.) 7 –

Terzo colpo in trasferta. Dopo la bruciante eliminazione di Sofia, si rilancia e riporta la Lazio in corsa per l’Europa League.

 
L’arbitro
Banti 6 –

Nella notte della protesta viola alla fine se la cava senza provocare danni.

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IL MESSAGGERO 

MARCHETTI 7

Il rientro poteva essere da brividi, i misfatti di Sofia si erano infilati nella sua testa, invece niente di tutto questo. E’ apparso tranquillo e determinato, quasi come ai vecchi tempi. Nel finale ha sfoderato due interventi super, uno su tiraccio di Anderson da fuori area e un altro su colpo di testa di Aquilani, e ha scacciato via tutti i cattivi pensieri e i brutti ricordi. La Lazio vince anche grazie a lui. Federico è tornato grande.

KONKO 6

Limita un po’ Cuadrado prima e Joaquin poi, attaccandoli. Va in sofferenza, invece, nell’uno contro uno. Le cose positive: si guadagna l’angolo che porta al gol di Cana, dopo uno scambio con Candreva e percussione sulla fascia; a fine primo tempo colpisce la traversa con una conclusione al volo. Prestazione, tutto sommato, più che positiva. Esce per sfinimento, troppi gli acciacchi pregressi.

CANA 7

Molti storcono la bocca quando viene chiamato in causa. I più lo considerano un brocco. Eppure questo giocatore, che non è un fenomeno, ha personalità, presenza fisica sui palloni alti e nell’anticipo. Non è un fenomeno, lo ribadiamo, ma da fenomeno segna il gol (semirovesciata) della vittoria a Firenze.

CIANI 6

La sensibilità e la precisione nei piedi è simile a quella di un portiere anni ’70 o a quella di un bambino che comincia a giocare a pallone: ogni palla che respinge è un rinvio alla cieca e diventa un regalo agli avversari. La tenacia non gli manca, a volte è sufficiente, in altre non basta. Qualche intervento rude è apprezzabile, tuttavia.

RADU 6

Concede a Joaquin un tiro nel primo tempo, e basta. A Cuadrado una discesa in solitario, che rischia di portare al pari della Fiorentina. Non sempre lucido, va in difficoltà quando, davanti a lui, Lulic viene saltato e si trova due contro uno. Alla fine se la cava con intelligenza e mestiere. Tiene botta, senza brillare.

GONZALEZ 6,5

Occupa una porzione di campo enorme, troppo per i suoi attuali polmoni, scarichi come i contachilometri delle vecchie automobili. Ha dato tanto, sta tirando un po’ il fiato, ma dove c’è il pallone lui c’è sempre a dare una mano e a proporsi in ogni zona del campo, pur perdendo lucidità nei momenti clou. E nel finale invece di calare, va in crescendo. Impagabile.

LEDESMA 6

Prende un paio di botte in nemmeno mezz’ora ma si rialza sempre ed eroicamente, se pur caracollando un po’. Con Biglia al fianco e il maratoneta Gonzalez si dedica maggiormente al lavoro di costruzione, quando non viene inghiottito dalla qualità dei centrocampisti avversari. Crolla per i troppi colpi subiti.

BIGLIA 6

Sbaglia qualche intervento nel primo tempo e rischia anche il giallo, poi con l’uscita di Ledesma diventa padrone della situazione, approfittando del fatto che davanti ha i resti del centrocampo viola.

CANDREVA 7,5

Parte a razzo, non molla un pallone, è sempre pronto al tiro e al cross in mezzo. Ogni palla che parte dai suoi piedi, diventa un’azione gol. Manda in porta tutti. Un trascinatore. Perfetto.

PEREA 5,5

Sta li davanti senza combinare un granché. Ha una palla della gloria si fa murare da Gonzalo. Acerbo.

LULIC 6,5

Ogni tanto stecca l’intervento e per chi gli copre le spalle sono dolori, quando si lancia in attacco mostra invece tutte le sue qualità, che sono la corsa e la forza fisica. Se avesse anche il piede di velluto sarebbe Bale, poi lo vedi ciccare come un pivello un cross al bacio di Candrerva e ti accorgi che, il piede di velluto, non ce l’ha.

ONAZI 6,5

Sostituisce Ledesma. Molta sostanza, poca qualità. Quando gli capita l’occasione per fare male, o con un passaggio smarcante o con un tiro, la sbaglia. Ma meglio di Ledesma.

NOVARETTI 6

Entra per contrastare Gomez nel gioco aereo. Missione compiuta.

KEITA ng

Reja gli regala i minuti di recupero. REJA 7

La squadra reagisce subito bene, gioca con concentrazione, si difende con attenzione e riparte con efficacia e lucidità. Ha il coraggio di rimandare in panchina Mauri e di rilanciare Marchetti. Due scelte azzeccate.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT 

Marchetti 6.5;

Konko 6 (63′ Novaretti 5.5),

Cana 7,

Ciani 6,

Radu 6;

Gonzalez 6,

Ledesma 6 (46′ Onazi 5.5),

Biglia 7;

Candreva 6.5,

Perea 5.5 (89′ Keita s.v),

Lulic 6. 

Allenatore: Reja 7

 

 

 

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