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2014

Firmani ricorda il gol dedicato a Gabriele: “Sapevo che avrei segnato”

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Ai microfoni di Laziopress.it, Fabio Firmani ha rilasciato una lunga intervista che vi riproponiamo integralmente. Dal gol per Gabbo alla Lazio di oggi, l’ex centrocampista biancoceleste si racconta.

Il gol al Parma con dedica a Gabriele?
“E’ stato per me un momento carico di emozione. Aveva anche poco a che fare con il calcio se vogliamo. Ho vissuto una sensazione particolare, era come se lo sapessi già che avrei segnato. Me lo sentivo che sarebbe accaduto. Poi la corsa verso la Curva Nord è venuta spontanea, quasi come se fossi spinto verso quello striscione. Bellissimo”.

Nonostante siano passati già sette anni sappiamo che hai un ottimo rapporto con la famiglia Sandri, che in nome di Gabriele ha istituito anche una Fondazione.
“Ultimamente non ci siamo sentiti, anche perchè spesso sono lontano dall’Italia. L’ultima volta che li ho visti è stato a maggio, nel corso della serata organizzata all’Olimpico, ‘Di padre in figlio’. Per le occasioni importanti però ci sentiamo sempre. Sono ancora in contatto con Cristiano, il fratello di Gabriele. Ovviamente quel Lazio-Parma ci ha unito molto e sono convinto che si tratti di un legame che durerà nel tempo”.

Gabriele è stato ucciso mentre veniva a vedere la Lazio. Poche settimane fa padre e figlio, Stefano e Christian, sono stati coinvolti in un tragico incidente mortale di ritorno dalla gara della Roma.
“E’ stato un evento tragico che ha colpito il cuore della gente, proprio come avvenne con la morte di Gabriele. Un padre che porta suo figlio allo stadio è il calcio che vorremmo vedere sempre e di cui vorremmo parlare. Purtroppo è capitata questa disgrazia, tra l’altro vicino casa mia. Sono cose che commuovono e coinvolgono tutti, a prescindere dal colore del cuore. E’ vero che spesso si è divisi in base al tifo e purtroppo in alcuni casi c’è ancora violenza, ma allo stesso tempo c’è solidarietà e vicinanza fra tifoserie. Quando succedono queste cose ci si unisce al di là delle bandiere e dei colori. Questo è l’insegnamento che queste vicende portano con se: l’unione. Non ci sono divisioni così forti, o meglio ci sono ma sono superficiali. Speriamo che alcuni episodi, come anche la morte di Ciro Esposito, riescano a far capire che ci si deve dare una calmata. Al di là dei colori ci sono delle persone, e questo è molto più importante della squadra di calcio”.

Passiamo all’argomento Lazio. Nelle ultime settimane si è parlato molto di terzo posto. Poi la sconfitta contro l’Empoli. Secondo te questa squadra dove può arrivare? Ha davvero le potenzialità per centrare la Champions?
“Io penso che manchi un pò di equilibrio. Ero a Roma fino a pochi giorni fa e dopo la vittoria contro il Cagliari ho sentito tantissimo entusiasmo, come è giusto che sia. Ma non può essere una sconfitta a cancellare ciò che di buono è stato fatto. Dobbiamo essere più equilibrati e consapevoli che la Lazio è una squadra forte, che può insidiare chiunque con l’obiettivo terzo posto. E’ una formazione costruita per lottare per l’Europa. La Champions sarebbe il punto massimo che si può raggiungere, l’Europa League ovviamente il punto minimo”.

Il Presidente Lotito sostiene che la squadra sia già competitiva così. Secondo te si dovrà invece agire sul mercato a gennaio per rinforzare qualche reparto?
“Penso che sia davvero difficile migliorare questa Lazio nei reparti. E’ una squadra che è stata costruita bene, è una buona formazione. In qualsiasi reparto si pensi di intervenire il rischio è quello di prendere un giocatore di pari valore o addirittura meno forte di quelli che già ci sono. Nel mercato di gennaio è complicato prendere giocatori che possano fare la differenza, ad un prezzo abbordabile. Ci si dovrà guardare intorno e se capita l’occasione prendere qualcuno di forte. Dubito però che sia una cosa semplice trovare un giocatore a centrocampo o in difesa più bravo di chi c’è già in rosa. O per lo meno, per farlo dovresti investire cifre importanti, 15 o 20 milioni di euro. E di questi tempi non la Lazio, ma qualsiasi squadra in Italia farebbe fatica a fare una simile operazione. Perciò su questo do’ ragione alla società. Intervenire non è semplice e si rischia di prendere un calciatore inferiore a quelli che già sono alla Lazio”.

Sei laziale da sempre e sai bene quanta rivalità c’è con i tifosi giallorossi. Loro stanno andando forte. Ma secondo te chi lo vince il campionato?
“Credo che vinca la Juve. La Roma ha una bella squadra, ma penso che la Juventus sia ancora un passo avanti. Certo, i giallorossi possono insidiarla, ma ad oggi mi sembra un grosso azzardo darli per favoriti. La squadra di Allegri ha vinto tre campionati consecutivi, si è rinforzata e non ha venduto nessuno. Non ci sono motivi per p

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