2013
Floccari: “Un mio gol per centrare gli ottavi, dopo Siena confronto tra uomini”
La Lazio stasera non può fare scherzi, lo sa bene Sergio Floccari che afferma: “Il momento della stagione è decisivo, dobbiamo ritrovare continuità di rendimento”. Autore di quattro gol in altrettante partite di Europa League, la manifestazione europea è il suo palcoscenico preferito- Deve continuare a far gol Sergio, anche se la Lazio ha a disposizione due risultati su tre, l’obiettivo principale dev’essere vincere. Magari con un suo gol: “Sì, voglio un altro gol. Ma mi piacerebbe che fosse la conseguenza di una grande prestazione, il frutto del lavoro di tutta la squadra”.
Dal 13 gennaio in poi, Floccari non è mai andato oltre una sola gara a secco, poi ha sempre messo lo zampino sul taccuino dei marcatori. Stasera Petkovic lo schiererà di nuovo come unica punta, anche se lui asserisce di non avere preferenze circa il modulo, e che giocherebbe volentieri anche con Kozak. Per Floccari la Lazio ha bisogno di più convinzione: “Ci manca un po’ di costanza soprattutto a livello mentale, dobbiamo crescere da questo punto di vista”.
Proprio intorno alla convinzione è stato incentrato il confronto tra i giocatori dopo la dèbacle di Siena: “È stato costruttivo, tra persone che erano consapevoli di aver commesso un passo falso. Ci siamo detti di non perdere la fiducia l’uno nell’altro, tutto qui”. L’attaccante calabrese ricorda alla Lazio il suo DNA di squadra importante: “Siamo una squadra forte, in corsa su tre fronti e vogliamo rimanerci a lungo. Non dimentichiamo che solo una settimana fa abbiamo disputato un’ottima partita in Germania, con grande personalità”. Servirà una grande prestazione come quella in Germania, soltanto che questa volta la Lazio potrà contare sul suo pubblico: “Ci aspetta un match difficile, il Borussia ha dimostrato proprio contro di noi di essere una squadra che non molla mai. Ma sono convinto che i nostri tifosi ci daranno una mano”. La posta in palio è troppo importante, la Lazio si qualifica agli ottavi da ben dieci anni, troppo tempo per una delle realtà più importanti del calcio italiano.