2015
FOCUS – Chi parte, chi resta e cosa serve: la Lazio del futuro dipende dalla Champions
Guai a parlare di futuro o della prossima stagione. Ne siamo certi: mister Pioli leggendo queste righe ci darebbe senz’altro una delle più classiche “tirate d’orecchio“. Ma divertirci, giocare e immaginare la Lazio 2015-16, in fondo a noi non costa nulla. Partiamo dal punto cardine della questione: tutto dipenderà dall’entrata o meno nella prossima Champions League. Otto punti sulla quarta in classifica sono tanti, ma non ci sbilanciamo. Parlerà il campo, il più crudele dei giudici che ci sia sulla terra. Dipenderà dalle parate di Marchetti, dai recuperi difensivi di de Vrij, dalle geometrie di Biglia, dagli inserimenti di Mauri, dai bolidi di Candreva. E ancora dalle accelerazioni di Felipe Anderson, dai gol di Klose e (quando tornerà) di Djordjevic. I top-player di questa Lazio, i gioielli di una squadra che sta incantando l’Italia e non solo. Ma resteranno tutti? Andiamo con ordine.
CHI PARTE E CHI RESTA – Capitolo portiere: dopo una stagione ai margini Marchetti sembra esser tornato quello di un tempo, così come Berisha appare un’alternativa più che di lusso. Sarebbe delittuoso cambiare qualcosa, anche in vista delle due competizioni (Champions o Europa League) che i biancocelesti andranno a giocare. Ci sarà spazio per entrambi. In difesa il quartetto della prossima stagione è già pronto: de Vrij e Mauricio per il centro-destra, Gentiletti e Hoedt per il centro-sinistra. Michael Ciani va in scadenza e a giugno lascerà Formello, così come Novaretti dovrebbe salutare. Rimane Cana, che potrebbe restare e fare il quinto centrale: l’altissimo stipendio dell’albanese, però, potrebbe anche spingerlo verso altri lidi. Capitolo terzini: Basta e Cavanda da una parte, Radu e Braafheid dall’altra. A meno di colpi di scena si resterà così, provando magari a cedere esuberi come Konko e Pereirinha (che potrebbe comunque rendersi utile e fare da jolly per entrambe le fasce). Lucas Biglia è il perno della mediana biancoceleste: Lotito lo valuta 30 milioni di euro, le richieste non mancano. Ma la qualificazione in Champions League potrebbe spingerlo a restare. Ci sono poi gli intoccabili Cataldi e Parolo, oltre che Senad Lulic. Dopo cinque stagioni il bosniaco potrebbe pensare di salutare, ma il discorso è sempre lo stesso: giocare la massima competizione europea cambierebbe le carte in tavola. A rimpolpare le mediana sono pronti i giovani Minala e Morrison: il primo rientrerà dal prestito a Bari, il secondo è arrivato a parametro zero e già si sta allenando a Formello. Passiamo poi a partenti praticamente certi: Ledesma non prolungherà il proprio contratto e andrà in Inghilterra o negli USA, Ederson ha uno stipendio altissimo e spesso (o sempre) i guai fisici che lo tormentano, Onazi ha dimostrato di c’entrare poco nel centrocampo tecnico di Pioli e nonostante il rinnovo di sei mesi fa quasi certamente saluterà l’Italia. “Dio ha in serbo qualcosa di più grande per me“, disse il nigeriano: Germania o Inghilterra nel suo futuro, la Lazio appare sempre più lontana. Infine l’attacco: le offerte per Felipe Anderson, Candreva e Keita non mancheranno, statene certi. Dipenderà dalla volontà della società di tenerli. Mauri è in scadenza e rinnoverà: è già pronto un prolungamento di una stagione con opzione per la seconda per il capitano, alla decima stagione nella capitale. Filip Djordjevic non si tocca, Miroslav Klose deve decidere il proprio futuro. Per il tedesco vale il discorso degli altri: giocare l’ultima stagione a grandi livelli e sentire la musichetta della Champions League sarebbe una tentazione troppo forte da lasciarsela sfuggire.
COSA SERVE – La base c’è, pochi dubbi su questo. Non dovesso avvenire partenze eccellenti, Pioli avrebbe bisogno di un’alternativa a Lucas Biglia, oltre che di una mezz’ala di altissimo livello. Un bomber da 20 reti a stagione è il sogno dei tifosi, la vera richiesta del prossimo mercato. Molto dipenderà dalla scelta di Miro Klose: in caso di permanenza del panzer è più probabile che venga acquistato un jolly offensivo, una seconda punta capace di giocare su tutto il fronte dell’attacco. Se invece MK11 dovesse lasciare Roma, le carte in tavola cambierebbero eccome. Una cosa è certa: entrare in Champions League frutterebbe una valanga di milioni da reinvestire sul mercato senza dover sacrificare i top-player presenti nella rosa. Ecco perchè centrarla sarebbe davvero fondamentale…