2014

Follia Coppa Italia: la ricostruzione dei fatti. Il Questore Mazza: “Episodio impossibile da prevedere. No trattativa con tifosi”

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Le immagini che hanno preceduto il fischio d’inizio della finale di Coppa Italia vanno a sommarsi ad altre pagine nere vissute dal nostro calcio, come in occasione di Italia-Serbia o del ‘Derby del bambino morto del 2004’. Ogni commento è superfluo, ciò che è successo è sotto gli occhi di tutti. Proviamo perciò a ricostruire cosa ha portato al clima apocalittico che ha preceduto l’inizio della finale vinta poi dal Napoli (particolare del tutto secondario).

LA DINAMICA – In tal senso, sono abbastanza utili le parole di uno dei dirigenti della Digos, Diego Parente, che prova a ricostruire i fatti: “La dinamica è folle e semplice De Santis lavorava in un circolo ricreativo vicino a Tor Di Quinto. Da lì ha deciso avvicinarsi ai tifosi del Napoli in transito verso lo stadio, lanciando petardi. I napoletani hanno risposto alle sue provocazioni e ne è nata una colluttazione. Mentre tentava di scappare, De Santis è scivolato, e sentendosi braccato da tifosi a viso coperto e armati di bastoni, ha esploso 4 colpi di arma da fuoco ferendo 3 persone. Dopodiché l’arma si è inceppata ed è stato malmenato dai tifosi napoletani. La dinamica è questa: lo abbiamo arrestato per rissa e per tentato omicidio”. Il gesto di De Santis sarebbe il gesto di un folle, esclusa dunque la tesi dell’agguato: “Lo stiamo ricostruendo, dalle immagini in nostro possesso si vede che è solo. Che fosse solo o con altri due, l’unico ad aver agito è lui”.

“NO TRATTIVA CON TIFOSI” – Alle parole di Parente, fanno eco quelle del Questore Massimo Mazza:: “Non è stato un attacco organizzato: è stato l’attacco di un unico tifoso e non della tifoseria romanista. Non possiamo entrare nella testa di De Santis. Nei video si vede lui che costeggia il pullman, inveisce e lancia petardi. Provoca e aggredisce, viene rincorso, poi cade e spara. Una cosa mai vista, non solo in Italia. Categoricamente impossibile pensare di poter prevedere un evento del genere dal punto di vista dell’ordine pubblico. Questo è stato un unico episodio di scontro”. Poi sulla presunta trattativa con i tifosi: “Mai nessuno ha pensato di non far giocare la partita. Il Napoli ci ha chiesto se avessimo nulla in contrario al fatto che il capitano (Hamsik ndr) potesse parlare con i tifosi, perché si stava spargendo la notizia che il tifoso fosse morto. Non c’é stata nessuna trattativa con gli ultrà, le società, la federazione e le forze dell’ordine erano d’accordo, le condizioni nello stadio erano tranquille. Hamsik ha informato i tifosi che il ragazzo non era morto”.

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