Folorunsho: «La maglia biancoceleste una seconda pelle. Bonatti? Non ci siamo lasciati benissimo…» – ESCLUSIVA

ESCLUSIVA LN24 –  Per parlare del momento Lazio e del suo passato in biancoceleste è intervenuto ai nostri microfoni Michael Folorunsho, ex Primavera

La maglia della Lazio come una seconda pelle. Molte volte è questo quello che succede a chi entra nel mondo biancoceleste sin dalle giovanili, affrontando le difficoltà in gruppo e dandosi la forza l’uno con l’altro. Per parlare del momento biancoceleste e di molto altro, si è espresso in esclusiva ai microfoni di Lazionews24.com Michael Folorunsho, ex centrocampista della Primavera di Andrea Bonatti. Ecco le sue parole.

Dopo una bella trafila nelle giovanili biancocelesti quest’estate è arrivato il momento dell’addio, oppure arrivederci…

«Alla Lazio ho passato tre anni fantastici, ho incontrato tanta bella gente e sono sempre andato al campo con il sorriso perché giocavo con la mia squadra del cuore che tifo fin da bambino. E’ stata una bella botta quando ho dovuto abbandonare la maglia biancoceleste, perché da parte della società non c’era la voglia di tenermi con loro, io sarei rimasto alla Lazio per sempre, anche gratis, mi bastava solo combattere e lottare per i nostri colori, i colori di tutti noi laziali. Spero che non sia mai un addio, dipende soprattutto da me, ce la metterò tutta per cercare di arrivare a certi livelli».

La scorsa stagione la primavera laziale non partiva con i favori del pronostico, ma è stata a sorpresa di tutti protagonista di un campionato eccellente…

«A inizio anno nessuno si aspettava che avremmo fatto un campionato di spessore, forse neanche noi. Giocavamo partita dopo partita sempre con più fame ed il mister ci trasmetteva tanta forza. La differenza più che il livello tecnico della squadra l’ha fatta la compattezza del gruppo, non eravamo solo una squadra eravamo grandi amici dentro e fuori al campo».

C’è stato anche l’arrivo di mister Bonatti sulla panchina biancoceleste, che si è rivelato un ottimo allenatore, caratterialmente molto grintoso…

«È una grandissimo allenatore con un gran carattere che vuole sempre il 200% dalla squadra. A me personalmente ha fatto fare un grande salto di qualità, tirandomi fuori tutta la grinta possibile in campo. Sono dispiaciuto perché a fine anno avrei voluto salutarlo in maniera diversa, ma purtroppo abbiamo due caratteri forti e quando mi sono visto escluso nelle finali play-off contro la Roma ci sono rimasto malissimo, perché tutti sapevano cosa vuol dire per me il derby ed ero a conoscenza che probabilmente poteva essere l’ultima partita con la maglia della Lazio. Alla fine c’è stato un battibecco poi da lì non l’ho più sentito, ma gli auguro tutto il meglio perché è una persona vera ed ha tutta la mia stima. Gli faccio un grosso in bocca a lupo per il proseguo del campionato».

Hai avuto la fortuna di essere convocato in prima squadra da Inzaghi, come ci si sente ?

«Mi ricordo che quando è arrivata la chiamata ero a casa, quasi non ci credevo non sapevo neanche come dirlo a mia madre. E’ successo tutto così velocemente che non mi sono neanche reso conto di essere a due passi dal raggiungere il sogno della mia vita, debuttare con la maglia della Lazio. E’ stata un’esperienza che porterò con me per tutta la mia vita, qualcosa di indimenticabile».

Ora stai affrontando questa nuova avventura alla Virtus Francavilla, come consideri finora questa esperienza ?

«Ora gioco in Serie C alla Virtus Francavilla, una società sana e con una grande voglia di fare. Fin da quando sono arrivato mi hanno accolto benissimo. La mia esperienza qui in Puglia è molto positiva, sto iniziando ad esprimere il mio potenziale e spero che questo per me sia un trampolino di lancio; ringrazio ancora la società Virtus Francavilla per la fiducia. Faccio un grande in bocca a lupo a mister Inzaghi, saluto tutto il popolo laziale e spero che continueremo di questo passo. SEMPRE FORZA LAZIO», conclude Folorunsho.