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Frezzolini: “Guerrieri è un giovane di talento, Berisha? Non è da Lazio”
È intervenuto ai microfoni della trasmissione “I Laziali Sono Qua”, in onda dalle 10 alle 13 dal lunedì al sabato sugli 88.100 FM di Elleradio, l’ex portiere Giorgio Frezzolini per commentare la sconfitta della Lazio in Coppa Italia e il prosieguo del campionato della squadra di Pioli.
Su Lazio-Chievo, sue ex squadre
“Contro il Chievo è sempre difficile, è una squadra tosta che non molla mai, composta da giocatori bravi e ‘operai’. Una squadra che può creare delle difficoltà. Il punto debole? Credo sia la fase difensiva, lì potrebbe avere qualche problema, in avanti e a centrocampo hanno tanta quantità, oltre a discrete qualità”.
Sulla sconfitta di mercoledì contro la Juventus in Coppa Italia
“I valori in campo erano diversi. Ho visto una buona Lazio, ma alla lunga è normale che vengano fuori i valori delle squadre, alla fine il più forte, come accade nella maggior parte dei casi, vince”.
Su Guerrieri e Berisha
“Per quanto riguarda Guerrieri so bene che è un interessantissimo prospetto, ma aver fatto la differenza in categorie giovanili conta relativamente. Berisha è un buon portiere, ma per come la vedo io non è da Lazio. A quel punto preferirei la società lanciasse un giovane come Guerrieri, cresciuto nella società biancoceleste, per valorizzarlo e farlo crescere. Mi piacerebbe gli fosse data l’occasione per esprimersi ed emergere. Ovviamente Pioli e lo staff della Lazio possono valutarlo durante la settimana e prendere le decisioni giuste a riguardo”.
Su Dramè, terzino sinistro dell’Atalanta accostato alla Lazio
“Lo scorso anno ha avuto qualche difficoltà, dovute anche a problemi fisici, mentre in questa stagione sta facendo veramente bene. Un ragazzo serio e con buone qualità. Potrebbe essere un buon innesto per la Lazio, ma dubito che l’Atalanta se ne privi. E’ un giocatore con molta gamba, uno di quegli esterni a cui piace spingere”.
Sul prosieguo di stagione
“Mi auguro che la Lazio possa lottare su entrambi i fronti, ma la vedo dura. I biancocelesti hanno dimostrato di essere una squadra troppo discontinua. Non vedo mai il passo decisivo verso l’alto. La Lazio ha sbagliato troppe partite sulla carta più semplici, dopo ottime prestazioni in sfide invece più ardue”.
Sui motivi di questa involuzione della Lazio
“Alcuni giocatori determinanti stanno mancando. La compattezza c’è, il mister è stato bravo nel tenere la squadra sul pezzo anche in momenti difficili. Nel calcio è determinante vincere, la vittoria aiuta a trovare morale e coesione nel gruppo”.
Sulla questione barriere in Curva
“Mi sembra una cosa allucinante. A Bergamo si vive il calcio in maniera diversa. Qui il presidente è il primo tifoso della squadra, il discorso economico ha minor rilevanza. La passione per il calcio viene alimentata quotidianamente e trasmessa ai tifosi, con tante iniziative importanti. Vedere la Curva Nord vuota è molto triste, fa male. E’ un peccato non sfruttare un patrimonio così importante come i tifosi”.
Sul campionato
“Vedo favorita la Juventus, ha una mentalità vincente che non ha nessun’altra squadra. Il Napoli credo sia un po’ troppo Higuain-dipendente. Anche la Fiorentina ha un ottimo gioco, merito di Paulo Sousa e del lavoro di Montella degli anni scorsi. L‘Inter invece non la considero ancora pronta per lottare fino alla fine, nonostante un’ottima rosa e un grande Mister. Per il resto è un campionato molto equilibrato, ma solo per le posizioni dal quarto posto in giù. In questa bagarre potrebbe rientrare anche la Lazio”.