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Gabriele Paparelli: «Di papà mi è mancato tutto, a mia figlia ho spiegato che…»
A distanza di quaranta anni dalla morte del padre, Gabriele Paparelli è intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia
Gabriele Paparelli, a distanza di quaranta anni dalla morte del padre Vincenzo, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia: «Di papà mi è mancato tutto, il suo affetto soprattutto. Una famiglia bella e sera, semplice, che ha visto tanti progetti stravolti. La mattina avevo tanto affetto vicino, la sera mi ritrovai a dormire da solo su un lettino a casa di una zia. Mi manca tutto quello che avrei potuto fare con mio padre. Lui aveva un’attività e il mio sogno era di seguire le sue orme. Purtroppo non è potuto accadere».
PAPA’ – «Sono papà di una bambina di sette anni che sta diventando labilissima. Sin da piccola sapeva che il nonno non c’era, ma l’ha cominciato a conoscere allo stadio quando si è incuriosita vedendo la bandiera col suo volto in curva. Gli ho spiegato che era un tifoso speciale che tutti ricorderanno per sempre. La sta iniziando a capire il contesto. Sto cercando di trasmettere a tutti i sani valori di mia mamma e di mio fratello. Scritte contro papà? Spero si tocchi un fine a questa storia. E’ brutto insulare una persona che non c’è più. Lo sfottò va bene, ma non bisogna trascendere».
OMICIDA – «Mi sarebbe piaciuto incontrarlo e guardarlo negli occhi. Io a lui l’ho già perdonato, col tempo si cresce e si capiscono tante cose. Sono convinto che non sia andato allo stadio per uccidere. Questo mi conforta, ma non avere un confronto è l’unica parte che mi manca di questa vicenda. Non è stata solo la mia famiglia a essere rovinata, ma anche la sua».