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Galeazzi: “Lotito ha avuto la possiblità di fare grande questa squadra e non l’ha fatto. Pioli? Separazione inevitabile”

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E’ stato raggiunto dai microfoni de “I Laziali Sono Qua”, trasmissione radiofonica in onda dalle 10 alle 13 dal lunedì al sabato sugli 88.100 FM di Elleradio, Giampiero Galeazzi per dire la sua sul diffiicle momento della Lazio in questo finale di stagione.

 

Su Lotito

 

“Io sono stato uno dei primi a lamentarmi con Lotito che ha avuto la possibilità di fare grande questa squadra e non lo ha fatto. Ha sfruttato molto la propaganda per il quale il club sarebbe divenuto un modello economico, una società sana, ma il presidente non ha mai voluto fare davvero il salto di qualità, rinforzandola al momento giusto. Un difensore centrale manca da anni, il risultato di queste omissioni è stato vivere la stagione peggiore della sua gestione. L’atteggiamento da padre-padrone di Lotito ha mandato in sofferenza tutto l’ambiente biancoceleste, facendo mancare l’opportunità di far diventare la squadra una delle migliori d’Italia. Secondo me va ridimensionata la responsabilità di Tare, che si è difeso con le unghie e con i denti. Ora però la squadra va completamente ricostruita, non ha più capo né coda”.

 

Sull’esonero di Stefano Pioli

 

“Secondo me Pioli ha fatto sia bene sia male. L’anno scorso aveva dato gioco e personalità alla squadra, mentre in questa stagione ha commesso numerosi errori dal punto di vista tattico e dal punto di vista psicologico nei confronti di certi giocatori e la decisione della separazione è stata inevitabile. La squadra ha dimostrato di non avere più un’anima, il tifoso laziale non la sopporta più e Pioli è stato il primo a pagare. Ora possiamo vedere Inzaghi come un traghettatore, ma per la prossima stagione serve una figura di spessore. Personalmente punterei su Mihajlovic, che conosce alla perfezione l’ambiente romano e che sarebbe contento di tornare a Roma”.

 

Sui diversi momenti che stanno vivendo le due squadre della Capitale

 

“La Lazio ha una tifoseria molto accesa e sempre molto attaccata alla propria squadra, ma il tifo va anche alimentato. Alla Roma al momento hanno campioni che possono permettere perlomeno di sognare. Si è visto subito che la squadra non andava, dall’inizio della stagione. Qualche colpo di coda nelle trasferte di Milano e di Firenze c’è stato, ma poi il menefreghismo ha avuto il sopravvento. E’ chiaro che il tifoso laziale ha un DNA diverso rispetto a quello della Roma, ma a questo punto vuole un altro presidente per provare a tornare a competere ad alti livelli”.

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