2015

Garcia: “La Lazio è buona squadra, ma noi dobbiamo imporre il nostro gioco”

Pubblicato

su

Tra poco più di 24 ore sara derby. La seconda contro la terza, derby di alta classifica che conta molto per entrambe e proprio per questo ancora più carico di emozioni e adrenalina. Oggi come di consueto il mister Garcia ha svolto la conferenza a Trigoria:

Non so se è la sede più adatta, ma volevo darle la possibilità di dire qualcosa sui fatti di Parigi.

“Sono francese, siamo in lutto. Dobbiamo essere tutti uniti in questo momento”.

Tante polemiche post-Udine. Se le aspettava? Possono distrarre?

“Ora ci sono cose più serie, non voglio perdere tempo parlando di cose puerili. Voglio parlare di calcio, di gioco, di campo”.

Con due partite alla Lazio già vissute, come definisce oggi il derby di Roma?

“Il derby non c’è solo in Italia, in Francia non succede, ci sono squadre vicine che fanno derby. Noi faremo di tutto per vincerla, ma questa partita dà solo 3 punti e niente di più. Vogliamo essere primi dopo questa partita, non so se per alcune ore o per una settimana. Il nostro obiettivo però è vincere. Noi non stiamo sempre a guardare il derby, è un campionato intero da 38 giornate”.

9 punti di differenza per la classifica. Per lei?

“Non possiamo parlare dell’anno scorso infatti, sono due squadre differenti, fanno benissimo in campionato. In questa giornata ci saranno la prima contro la quarta e la seconda contro la terza. E’ una giornata molto eccitante. Facciamo questo mestiere per vivere queste gare, che mi auguro di vivere sempre. La Lazio? Buona squadra, aggressiva, con ottimi giocatori. E’ la squadra che fa più falli del campionato, ma fa gol e ha qualità. Dobbiamo imporre il nostro gioco e niente di più”.

Come arriva la Roma a questo derby? E per lei chi vince il pallone d’oro?

“Credo Neuer. E’ il miglior portiere del mondo, è abbastanza raro vedere un giocatore difensivo vincerlo. Senza nulla togliere agli altri due fenomeni…La Roma arriva bene al derby, è seconda a un punto dalla prima, ci arriva con la possibilità di diventare capolisti e questo ci dà una grande carica”.

E’ stato detto che si è italianizzato. E’ vero?

“Io oggi mi sento molto francese”.

Come si sente prima di una partita così importante?

“Sento di dover giocare il nostro gioco con le nostre qualità. Vedo la squadra carica in allenamento, con la voglia di far bene. L’obiettivo – oltre a far lavorare bene quelli che giocano poco – è quella di frenare la rosa. Dobbiamo dare tutta la nostra intensità alle 15.00 di domani, non prima”.

Udine. Maicon viene sostituito (stanco o problema al ginocchio?), Totti l’ha cambiato dopo 65 minuti, Strootman è appena rientrato, Ljajic ha preso una botta (è recuperato?), ci sono tanti giocatori bravi che possono giocare ma che potrebbero richiedere la sostituzione. Come gestisce il problema?

“Un tecnico preferisce non fare dei cambi per altre scelte che non siano tattiche. E’ anche vero che per Maicon era la ripresa, ha sofferto sul piano fisico. Domani sarà meglio per lui fare 90 minuti. Anche il Capitano può farli, è normale che avendo 38 anni può andare meno meglio di un giovane, ma come ha dimostrato col Milan possiamo fare affidamento con lui. Oggi Adem sta bene, mi auguro che domani mattina sia la stessa cosa. Se i giocatori stanno così avrò tutta la rosa a disposizione”.

Nelle partite emotivamente pesanti avete vinto solo il derby dell’anno scorso e la partita col Napoli. La sua squadra fatica un po’ se si alza il livello di tensione?

“La mia squadra è a un punto dalla prima. Questo risponde da solo. Abbiamo fatto tanti punti, ancor di più in casa. Per lottare per Scudetto e Champions bisogna essere forti anche in trasferta e veniamo da 5 vittorie consecutive fuori dall’Olimpico. Emotività? Ho giocatori esperti con grande esperienza. L’unico parametro psicologico che arriva loro è la carica e la voglia di vincere, nient’altro”.

Lei ha detto più di una volta che ritiene la Roma cresciuta rispetto allo scorso anno. E’ cresciuta più la Roma e la Lazio?

“Posso parlare solo della mia squadra. Delle altre non ricordo le stagioni, posso guardare le classifiche e la Lazio sta facendo meglio dell’anno scorso. Lo stesso vale per noi perché non avevamo la Champions. Le partite di quest’anno non hanno abbassato l’efficacia della mia squadra. Domani dobbiamo sfruttare la possibilità di essere primi sfruttando questa gara”.

Ci conferma che Destro non si muoverà?

“Confermo”.

Teme l’assetto tattico della Lazio, con Felipe Anderson e Candreva a dare pericolosità?

“Ci sono per me due mezzi di vedere la partita. O devono cambiare modulo o tenerlo senza Lulic. I due mezzi sono o mettere in campo una squadra difensiva o una di tipo più offensiva. Io preferisco il secondo atteggiamento, dà più problemi all’avversario. Dopo – e vale anche per loro – mettere tanti giocatori offensivi dà debolezze in difesa. Se sarà così lo dobbiamo sfruttare. Anche io sono nella vostra posizione, non sapremo niente della formazione avversaria fino a un’ora e mezza dalla partita”.

Quello di domani sarà diverso rispetto a quello della scorsta stagione?

“Sì, arrivava in un momento particolare, la Roma aveva perso la finale di Coppa Italia, ero contento arrivasse così presto per metterci tutto alle spalle. Oggi è diverso, vogliamo essere primi, la Lazio è terza, guardiamo più alla classifica finale”.

Come ha preparato il derby?

“Nulla di particolare, i giocatori sono motivati. Ci siamo concentrati sull’aspetto fisico, non ci sono parametri diversi”.

Per lei il derby è un obiettivo stagionale?

“Noi dobbiamo superare questa concentrazione solo sulle due partite derby. Il nostro obiettivo è molto più alto. Queste due partite danno sei punti, nulla di più. Ora faremo di tutto per vincere, ma lo faremo la settimana prossima e la prossima ancora. Noi dobbiamo essere in alto, e per questo dobbiamo vincere più partite possibili”.

Stanno arrivando attacchi da parte di altre società. Tornando indietro si sarebbe esposto di meno? E su Parigi: qui ci sono matite sulle sedie di ogni giornalista. E’ una scelta sua?

“Sì, è mia. E’ un regalo simbolico che vi faccio. Sulla prima parte ho già risposto”.

Spesso il derby può essere uno spartiacque per il singolo giocatore. Quando lei si immagina il derby spera sia la partita di un giocatore in particolare?

“Per vincere domani ci sarà bisogno non di un solo giocatore, non solo undici, ma anche i tre che entreranno in corso d’opera. Poi sì, per essere efficaci in difesa e segnare gol bisogna che tutti siano al 100%. La vedo sempre in modo collettivo”.

Sono stati tre giorni terribili. Quanto è stato difficile per lei preparare una partita di calcio in questi giorni. Ne ha parlato coi giocatori?

“E’ un attacco non solo alla Francia, lo è alla libertà d’espressione. Voi sapete cosa significhi. E’ per questo che ho voluto regalare le matite. Questa libertà deve rimanere per tutta l’eternità. Non ci sono eventi tragici che possano cambiare questo. Noi facciamo come i giornalisti di Charlie Hebdo, facciamo in modo di divertire la gente. E questa cosa nel calcio è una cosa molto importante. Per questo mi sento uno di loro. Siamo tutti Charlie da questa tragedia”.

Exit mobile version