2014
Gentiletti, campione di sfortuna. Il crack proprio sul più bello…
“Abbiamo chiuso per un difensore argentino, un certo Gentiletti”. Chi? “Aò Gentiletti, del San Lorenzo, è bravo fidate, ha vinto la Libertadores da protagonista”. “Mah… sarà, a me però, già dal cognome che me ricorda Novaretti nun me convince”. Parole tratte dal dialogo tipo tra tifosi laziali nei giorni successivi al tesseramento di Santiago Gentiletti. Arrivato a Roma nello scetticismo generale, dovuto soprattutto ad un’esperienza poco felice nel campionato francese, El Chueco, come lo chiamano da sempre in Argentina, è stato definito da Pioli come “un difensore di grande personalità, che parla molto e guida i compagni”.
Contro il Milan era forse un po’ presto per vederlo in campo dal 1′, e infatti, nella trasferta di San Siro è rimasto in panchina per tutta la partita. Il suo turno è arrivato all’Olimpico, dopo due settimane di sosta per le Nazionali, in cui ha potuto affinare l’intesa con i compagni e respirare a pieni polmoni l’aria di Formello. Contro il Cesena Santiago è finalmente lì, accanto a De Vrij, insieme a tutti i nuovi acquisti del mercato estivo. In campo contro i romagnoli il numero 18 soprende per l’atteggiamento sicuro e autorevole. Mette in mostra tutte le sue caratteristiche: aggressività, gioco d’anticipo, capacità di tenere alta la difesa. E’ sicuro, bravo anche a far ripartire il gioco. Dopo una partita in cui non sbaglia nulla e rimedia anche 5 punti di sutura al capo, i commenti sono tra il positivo e lo scettico: c’è chi dice “Ammazza è bravo questo!” e chi invece dice: “Aspettiamo avversari più forti per giudicarlo”.
Genova, domenica 21 settembre. Lazio ospite della sua bestia nera, Genoa Cricket and Football Club 1893. El Chueco è di nuovo lì lì accanto a De Vrij, testa fasciata per proteggere i punti di sutura, pronto a smentire chi ancora non crede in lui. Non sbaglia un pallone, arriva sempre prima dell’avverario, imposta l’azione spingendosi fino a metà campo. Sembra la volta buona: la Lazio ha trovato un grande difensore. Ma Genova si sa, è un campo maledetto: minuto 69′, Santiago anticipa un avversario acrobaticamente e nel ricadere poggia male il ginocchio. L’espressione è da subito di quelle che, per chi ha fatto sport, non promette nulla di buono. I medici biancocelesti invocano subito il cambio, le facce sono scure. Gentiletti esce in barella, la Lazio crolla dopo una partita che sembrava avere in pugno. La mazzata più grossa però arriva al ritorno a Roma verso le 22, dopo gli accertamenti in Paideia: “lesione completa del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Nei prossimi giorni l’atleta sarà sottoposto ad intervento chirurgico. La prognosi è stimata intorno ai sei mesi.”
E te pareva. Titoli di coda sulla stagione dell’ex San Lorenzo e depressione generale, acuita anche dagli infortuni di Biglia e Basta. Adesso c’è da soffrire, lo sanno i calciatori e lo sanno i tifosi. Soluzione interna con Radu al centro e Braafheid a sinistra, Cana, Novaretti e Ciani, o ricorso al mercato degli svincolati?Questo non è dato saperlo, almeno per ora. Una cosa è certa: supereremo anche questa, siamo laziali, nati per stringere i denti e per poi godere il doppio quando finalmente accade qualcosa di bello. ¡Suerte Chueco, te esperamos!