2014

Gentiletti scalda i motori: pronto l’esordio contro il Cesena

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Si scalda, si prepara, si presenterà in campo. Esordirà contro il Cesena, accadrà domenica 14 settembre. Siamo tutti curiosi, vogliamo vederlo all’opera, vogliamo conoscerlo. Santiago Gentiletti era in tribuna in Coppa Italia, è rimasto in panchina a Milano, si prenderà la maglia da titolare alla ripresa dei giochi. Gentiletti è a Formello, attende il rientro di De Vrij (è in Nazionale). Si sono allenati insieme poche volte, hanno bisogno di conoscersi, parlarsi, capirsi. Non è facile perché uno è argentino e l’altro è olandese, l’inglese non vale sempre come soccorso, devono prendere confidenza con l’italiano. La nuova difesa non è ancora nata, c’è bisogno di tempo per amalgamarla. La difesa di Pioli è una difesa rivoluzionata tecnicamente, nell’anima e nelle trame: rispetto alla vecchia guardia è rimasto solo Radu, sono cambiati tutti gli altri elementi e può capitare di navigare a svista. C’è di più: Pioli chiede ai difensori di stare alti costantemente. Gentiletti ha parlato più volte col tecnico biancoceleste, ha capito cosa vuole, quale gioco chiede, ma la teoria non è la pratica. Gli è stato concesso un periodo di tempo, è stato utile per ambientarsi. Gentiletti è stato scelto in sintonia con l’allenatore, l’ultima parola è stata la sua. «Gentiletti ci serviva, ha caratteristiche diverse», ha detto Pioli in conferenza stampa. Grinta, doti da leader, qualità, capacità di partecipare alla manovra, anche di iniziarla, così lo definisce il diesse Tare. Sì, siamo curiosi, aspettiamo il debutto dell’argentino, campione del Sudamerica con il San Lorenzo. In carriera ha vinto due scudetti argentini e una Libertadores. Non è un pivello, ha 29 anni e mezzo, la speranza è che si riveli un colpo in stile Dias (il brasiliano arrivò in età avanzata, conquistò spazio, stima, fiducia, affetto). Gentiletti ha la Lazio nel destino, è nato il 9 gennaio (1985), è una data cara ai laziali, è la data del compleanno biancoceleste. Gentiletti ha vinto, non vuole smettere, spera di riuscirci anche in Italia: «Il San Lorenzo non aveva mai vinto la Libertadores, era come un’ossessione poi ce l’abbiamo fatta. Possiamo fare lo stesso con la Lazio», s’è presentato con ottimismo nel giorno della sua prima conferenza stampa. Gentiletti era un idolo, i difensori arcigni e grintosi piacciono alla gente: «Prometto di dare sempre il massimo. Mi auguro di entrare nel cuore dei tifosi, ma dipende anche dai risultati, se faremo bene sarà sicuramente più facile». Gentiletti deve combattere lo scetticismo, capita a tutti gli “sconosciuti”, la sua sfida è ancora più grande. Gentiletti e De Vrij devono raccogliere l’eredità di Biava e Dias, è un’eredità pesante. Ogni rivoluzione, soprattutto quella difensiva, nasconde insidie. Come riporta Il Corriere dello Sport, Pioli lavora molto sui meccanismi, è un ex difensore, sa come trasmettere i suoi insegnamenti, la sua esperienza ai ragazzi che allena. A Milano la fase difensiva ha evidenziato lacune, alla ripresa il reparto dovrà rivelarsi impermeabile. Gentiletti e De Vrij saranno associati contro il Cesena, il match varrà come debutto per il tandem. Servirà tempo per analizzare la loro forza, per testare l’efficacia del tandem. Sono complementari, assicurano a Formello, si vedrà. Gentiletti e De Vrij hanno età diverse e caratteristiche diverse, l’argentino dovrà essere il più veloce, l’olandese è più statico. Devono diventare una coppia. Il tempo è il primo avversario.

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