Giannichedda: «Zaccagni è il LEADER tecnico della Lazio. Baroni mi piace TANTO. E su James Rodriguez...» - ESCLUSIVA
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Giannichedda: «Zaccagni è il LEADER tecnico della Lazio. Baroni mi piace TANTO. E su James Rodriguez…» – ESCLUSIVA

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Giuliano Giannichedda, ex calciatore biancoceleste, ha parlato in esclusiva a Lazionews24 dei principali temi in casa Lazio

Dall’addio di Ciro Immobile al nuovo capitano biancoceleste, passando per il calciomercato. Giuliano Giannichedda ha parlato, in esclusiva ai microfoni di Lazionews24, dei temi più caldi in casa Lazio.


Mattia Zaccagni è ufficialmente il nuovo capitano della Lazio. Secondo lei è la scelta giusta o avrebbe affidato la fascia ad un altro giocatore?

«Sono questioni interne. Zaccagni è il leader tecnico della Lazio e veste anche una maglia prestigiosa come la numero 10. Ha tutte le caratteristiche per essere il capitano della Lazio. Quelle sono situazioni interne che possono decidere il mister con i giocatori. Il capitano al di là della fascia può essere chiunque, basta che abbia quelle caratteristiche da leader che servono in campo. Se parliamo di leader tecnico Zaccagni può essere il capitano. Dipende poi dagli altri anni come hanno fatto, se il capitano era il più anziano o quello con più presenze. Ci sono varie valutazioni da fare».

L’ex capitano Ciro Immobile ha fatto bene a lasciare la Lazio? Come si rimpiazza un attaccante come lui?

«È durissima perché se andiamo a vedere i numeri di Ciro sono molto importanti. Castellanos è un buon giocatore, ma la Lazio ha bisogno di un attaccante, come Ciro, che fa tanti gol e che si carica sulle spalle una responsabilità maggiore».

Negli ultimi giorni si sta parlando con insistenza di James Rodriguez. Secondo lei può arrivare veramente in biancoceleste e cosa può dare alla Lazio?

«È un giocatore importante e che ha fatto sempre bene. Ha giocato in grandi squadre, anche se negli ultimi anni ha dimostrato di valere in nazionale e nelle squadre di club ha fatto un po’ fatica. Però se parliamo del giocatore che ci ricordiamo mi sembra molto valido. Bisogna vedere se ha ancora quella voglia di far bene e di dimostrare quanto è forte».

Fino a questo momento sono stati ufficializzati cinque nuovi acquisti. Tra questi, chi secondo lei darà un contributo maggiore alla causa biancoceleste?

«Sono tutti giocatori interessanti, ma che arrivano in una squadra superiore rispetto al loro passato. Giocare in una squadra che lotta per non retrocedere è diverso dal giocare all’Olimpico con lo stadio pieno quando c’è un derby o una partita importante. Vanno messi alla prova. Fare un nome adesso diventa difficile, ma chi assorbirà meglio questa pressione farà bene».

Nell’ultimo anno molti big sono andati via e la Lazio ha subito un ridimensionamento. Sono cambiati anche gli obiettivi?

«Io spero di no per i tifosi, vogliono sempre una Lazio competitiva. Però ha perso grandi giocatori come Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Felipe Anderson ed Immobile. Erano veramente forti, ma anche dei leader in campo. Sostituirli diventa molto difficile, ma la società è sulla strada giusta. Infatti, sta cercando giocatori utili sia a livello economico e sia a livello di squadra. Sicuramente sarà difficile perché ci sono squadre che possono spendere di più rispetto alla Lazio. Bisogna avere tanta inventiva, ma spero che la società possa comprare giocatori importanti per cercare di lottare per i primi posti della classifica».

È d’accordo sulla scelta di Baroni come nuovo allenatore?

«Baroni mi piace tanto perché ha lavorato sempre bene. È un tecnico che arriva in una Lazio da rifondare ed è una prova importante anche per lui perché va ad allenare una squadra superiore rispetto alle altre».

L’eliminazione con la Svizzera ad EURO2024 ha generato molta delusione. Da dove deve ripartire Spalletti?

«Sicuramente Spalletti ha fatto qualche errore, ma non è colpevole. Se ti ritrovi a scegliere tra 35/40 giocatori che, tolti quelli dell’Inter, hanno poca esperienza a livello europeo, fai fatica. Lui deve ripartire dai giovani e cercare di amalgamare il gruppo. Alla fine in Italia facciamo giocare pochi giovani e diventa poi difficile perché hai pochi giocatori tra i quali scegliere».

Manca sempre meno all’inizio della Serie A. Qual è la sua favorita e per quale motivo?

«Sicuramente l’Inter perché ha cambiato poco e ha messo dentro dei giocatori veramente forti, tra l’altro a parametro zero. La società lavora bene da un po’ di anni e parte da favorita perché ha un blocco importante e giocatori forti. A livello di rosa rimane la più forte».

Si ringrazia Giuliano Giannichedda per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista.

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