2013

Gioco sterile e arbitraggio scandaloso: Lazio ancora fischiata dalla Nord

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Vittoria del Genoa che apre a nuove critiche: che fine ha fatto la vecchia Lazio? Possibile che ogni contropiede equivalga a un gol? Perché la Serie A è infestata di arbitri pressoché miopi? Iniziamo dalla prestazione: la Lazio non ha giocato male, soprattutto nel primo tempo ove le triangolazioni a centrocampo sono state abbastanza intense. Senza dubbio la critica deve riguardare la capacità di concretizzazione che, complice anche un Perin in grande ispirazione, scarseggia tra i laziali: soliti cross di Candreva in un area avversaria che, qualora mancasse Klose, non vedrebbe nessun saltatore. La fase difensiva è la quella tristemente nota ai biancocelesti: Cavanda che spinge molto, a volte recupera, ma sporca la prestazione con errori di marcatura che a certi livelli non possono esistere. Note dolenti circa l’arbitraggio: il fischietto di Tommasi di Bassano del Grappa sembrava incepparsi se il quarto uomo Tasso non dava segnalazioni specifiche. Il rigore su Candreva era indiscutibile, causa una trattenuta della maglietta plateale e palese; la “parata” di Antonini in area su cross di Felipe Anderson ha dell’assurdo, tuttavia la cecità arbitrale ha avuto la meglio. Siamo alle solite, ed ora anche gli arbitraggi sono sfavorevoli ai laziali: quando la Lazio riuscirà ad uscire da questo scabroso tunnel?

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