Giordano: «La Lazio può fare grandi cose»
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Giordano: «La Lazio può fare grandi cose. Il passaggio del turno genera entusiasmo»

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L’ex attaccante della Lazio, Bruno Giordano, ha rilasciato delle dichiarazioni in cui ha parlato anche della sfida contro il Bologna

Bruno Giordano ha analizzato la sfida tra Bologna e Lazio ai microfoni di zerocinquantuno.it. Di seguito le parole riprese da TMW.

SUL BOLOGNA – «Il Bologna è una conferma che arriva da lontano, con una proprietà solida e un’area mercato in grado di trovare in giro per il mondo giovani poco sconosciuti che poi si rivelano poi molto forti. Il rendimento attuale è ancor più sorprendente di quello dell’anno scorso, se pensiamo anche alla semifinale di Coppa Italia raggiunta e all’impegno iniziale in Champions League, storico e stimolante ma comunque gravoso: quella dei rossoblù è davvero una stagione notevole. La Lazio per certi versi si tratta di una sorpresa ancora maggiore, visto che in estate la rosa è stata letteralmente rivoluzionata perdendo diversi cardini delle stagioni precedenti, sostituiti da giocatori magari meno noti ma che comunque si sono rivelati all’altezza. I risultati stanno dando ragione alle scelte societarie, in primis quella legata all’allenatore: Baroni e i suoi ragazzi stanno facendo grandi cose, sia in Serie A che in Europa League. Più in generale, Bologna e Lazio meritano un plauso soprattutto se confrontate con quei top club che tra estate e inverno hanno speso tantissimo e sono lì con loro o addirittura dietro in classifica».

SULLA PARTITA – «L’impegno a metà settimana incide eccome. La Lazio si presenterà al Dall’Ara due giorni e mezzo dopo la gara col Viktoria Plzen, e sarà chiamata a fronteggiare una squadra che ti impegna tanto sotto il profilo dinamico: se non sei pronto puoi andare in grossa difficoltà. Va però anche detto che il passaggio del turno in coppa genera entusiasmo e nuove energie mentali: sotto il profilo fisico credo che al momento il Bologna stia meglio, ma quando si giocano sfide del genere tutto si azzera».

CASTRO E CASTELLANOS – «Parliamo di due ragazzi che oltre a vedere la porta non si risparmiano mai, hanno età e caratteristiche diverse ma non tradiscono il loro DNA argentino: sono giocatori associativi che ti impegnano molto nell’uno contro a uno a livello fisico, che vengono ad aiutare il centrocampo, che vanno a dar fastidio ai difensori avversari per aiutare i compagni a recuperare alto il pallone. La forza principale di Bologna e Lazio sta nel collettivo, ma credo che da qui a fine stagione il rendimento delle rispettive punte sarà determinante per i loro risultati».

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