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Giordano punge Sarri: «No, la qualificazione non è un miracolo, ma…»
Non ha dubbi Bruno Giordano, la qualificazione della Lazio agli ottavi di finale di Champions League non è un miracolo, ecco il motivo
Intervenuto a Radiosei Bruno Giordano ha commentato la sconfitta della Lazio in casa dell’Atletico Madrid. L’ex calciatore non condivide la definizione di “miracolo” scelta dal tecnico Sarri per incorniciare il passaggio del turno in Champions League. Ecco perché.
QUALIFICAZIONE – «La cosa più importante è stata la qualificazione per gli ottavi di finale di Champions. Non sono d’accordo quando Sarri parla di miracolo, mi chiedo cosa ha fatto allora il Copenaghen? La Lazio non è l’Ascoli, che cito perché è un club nel mio cuore, non si può ritenere che gli ottavi di Champions siano un miracolo».
ATLETICO-LAZIO – «La gara di Madrid ha ribadito la piattezza del momento, c’è gente che in questo momento non è in condizione ma il tecnico è costretto a farli giocare. L’Atletico ha confermato di essere più forte, si è vista una Lazio così così con un paio di situazioni pericolose. Non ho visto una squadra che ha fatto una gara decente. Si poteva pensare di fare di più, non è stato fatto e la cosa importante resta il passaggio del turno. Soliti pregi e difetti di questo momento. Ora questa è la Lazio, dobbiamo pensare che sta facendo il massimo ed il massimo offre questo. Offre Marusic che dopo 5′ va leggero sul contrasto, offre dei giocatori che non capiscono il momento ed il tipo di avversari che stai affrontando. Poi abbiamo visto errori su errori con tante occasioni da parte loro. Lo scorso anno bastava una bella difesa per portare a casa il risultato, ora questo non basta più perché arrivano errori anche dietro».
MENTALITA’ – «Poi ci sono i soliti difetti di mentalità, ma questo è un discorso che vale dai tempi di Inzaghi. Cambiano i giocatori, non riesco a capire perché il problema non viene superato. L’unico che ieri ha dimostrato di essere di livello internazionale è Guendouzi. Se vogliamo crescere dobbiamo capire e lavorare sui nostri limiti, senza pensare che possa bastare una vittoria a cambiare le cose. Per quanto riguarda il sorteggio, la squadra che eviterei assolutamente è il Real Madrid, quella che vorrei pescare è il Borussia Dortmund».
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