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Giorgio e Cristiano Sandri: «Gabriele un’anima pura! Grazie ai tifosi il ricordo di Gabbo è sempre vivo»

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AGGIORNAMENTO ORE 18.33 – Cristiano Sandri, intervenuto ai microfoni di Radiosei ha ricordato così Gabriele: «È stato un gran fratello, con orgoglio posso dire che egli rappresentava benissimo il tifoso della Lazio. Era un’anima pura. Voglio ringraziare tutti i ragazzi che la notte scorsa hanno voluto omaggiarlo e ricordarlo. Li abbraccio tutti».

 

La prima volta alla stadio: «È stata in Curva, e lui se ne innamorò subito. Insieme abbiamo fatto tante trasferte. Quella che per lui fu memorabile fu la finale a Parigi. Ricordo che tra andata e ritorno facemmo due giorni perché andammo con il pullman. Porto tutte le partite vissute con lui nel mio cuore». 

 

Poi sulla Fondazione: «Sono cinque anni che la formazione ha preso vita, ha cercato di mettere al centro il tifoso. abbiamo indetto concorsi anche per gli studenti, abbiamo fatto tanto. Solo che non è stata accompagnata come avrebbe meritato. Siamo arrivati alla conclusione, ci siamo incontrati con Roma Capitale e bisognerà vedere se continuare su questa strada o dar vita ad un’iniziativa che possa fare onore a Gabriele come merita».

 

Oggi ricorre il nono anniversario dalla tragica scomparsa di Gabriele Sandri, ma il ricordo del giovane tifoso laziale è sempre vivo nella mente degli Ultras di tutta Italia. Suo padre Giorgio e suo fratello Cristiano sono intervenuti sulle frequenze di Elleradio, eccome come si sono espressi: «Da padre quel maledetto 11 novembre, ha lasciato il vuoto, la ferita, il dolore, la rabbia, sentimenti che tuttora non sono passati e credo non passeranno mai. Stamattina sono uscito prima di casa appositamente per vedere i manifesti e gli striscioni in giro per la città. Ci tengo a ringraziare tutto il popolo di Gabriele. Grazie a loro il ricordo di mio figlio Gabbo è sempre vivo. Sono tante le persone che ci sono state vicine negli anni, sempre. In tutta Italia, addirittura anche in Europa, le manifestazioni di affetto e di solidarietà nei nostri confronti sono state numerosissime. Nonostante tutto il dolore, cerchiamo di andare avanti in nome di Gabriele, dei suoi nipotini Gabriele e Greta e nel nome della Fondazione che porta il suo nome».

 

Cristiano parla poi della “Fondazione Gabriele Sandri”: «Sono giorni di estrema riflessione. Il 2017 sarà il decimo anno dalla morte di Gabriele, il consiglio d’amministrazione della Fondazione è in scadenza e, proprio in questi giorni, stiamo cercando di decidere il da farsi. Il percorso della Fondazione a mio avviso poteva e doveva essere accompagnato in maniera differente. Come ho detto anche qualche giorno fa andava “spersonalizzata” dalla nostra famiglia. Abbiamo fatto tante cose belle nel nome di Gabriele. Penso al gruppo donatori di sangue e ai vari premi letterari assegnati. Ora però è tempo di capire il passo più giusto da compiere. La Fondazione non può dipendere essenzialmente da sole due persone, anche perché, come era facilmente ipotizzabile, dopo l’emotività seguita alla morte di Gabriele, l’attenzione è lentamente scemata».

 

Infine si pensa a Gabrielino, rispettivamente i due si esprimono in qualità di nonno e papà: «Caratterialmente assomiglia molto allo zio. E’ una birba, un bambino estremamente vivace. E’ stato importantissimo per tutta la nostra famiglia. Avere nuovamente un Gabriele Sandri è un’emozione per tutti noi».

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