2015

Gli ex biancocelesti in coro: “Felipe Anderson non si tocca!”

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Felipe Anderson è inamovibile? Gli va data continuità? Oppure se gioca male è giusto che si accomodi in panchina? Il Corriere dello Sport ha chiesto a cinque grandi ex laziali cosa pensano del nuovo numero 10 biancoceleste, e la risposta è stata più o meno la stessa: “Deve giocare sempre!”.

Secondo Orsi bisogna avere pazienza: Penso debba giocare sempre. Alla Juve Pogba gioca male tre partite, ma non lo mettono fuori alla quarta. Devi aspettarlo Felipe, lo conosciamo. Non fa trenta partite bene, ne fa dieci, ma deve essere impiegato il più possibile. Gli fa bene la continuità, sapendo che ha delle pause durante la partita. Gioca male, come successo nel primo tempo col Genoa, poi prende la palla e la mette all’incrocio dei pali. Non dobbiamo considerarlo Messi, ma alla Lazio è quel giocatore che fa la differenza. Anche Oddi è dello stesso avviso: Con me giocherebbe sempre, se tocca il pallone può fare gol oppure assist, anche quando non è al 100% incide. Ha avuto delle problematiche, mi sembra però un ragazzo molto umile. E’ chiaro, ha bisogno di chi lo assista. Pioli ha fatto bene a dire quelle cose, ha fatto capire che gli stanno dietro troppe persone sbagliate. Felipe deve mettersi in mano all’allenatore. Io come allenatore uno così non lo farei mai uscire”. Wilson ritiene che  “Quello visto con il Genoa deve giocare per forza. Se tocca sette palloni, cinque sono azioni da gol. Deve stare bene fisicamente, deve avere la mente libera. Pioli, non a caso, ha rilasciato una dichiarazione importante. Non se ne può fare a meno in campo. Dal primo minuto sembra essere più pronto e voglioso. Forse è un aspetto normale per chi possiede quei colpi. Concludono Piscedda e Garlaschelli“È un giocatore straordinario, ha avuto qualche difficoltà, non mi sembra che nelle ultime cinque partite abbia fatto il fenomeno, non era bello da vedere. Poi l’altra sera ha inventato un gol straordinario. Può permetterti il salto di qualità. Sempre meglio averlo in campo, ma deve giocare secondo il suo potenziale, altrimenti diventa un giocatore normale”.

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