2014

Gonzalez, inizia la rincorsa: tre mesi per convincere Pioli

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Zero presenze, questo dicono i numeri. Zero presenze, mai una Lazio con Alvaro Gonzalez. S’è rialzato dopo l’infortunio muscolare che l’ha messo ko (lesione al polpaccio sinistro), è a disposizione di Pioli. S’è sempre reso utile, è successo sin da quando è sbarcato a Roma. Con Reja c’era feeling, con Petkovic no, con Pioli può nascere. Gonzalez, il Tata, sa farsi voler bene, non ha mai creato problemi nello spogliatoio, non fa parte del suo karma. Ha sempre dato tutto per la maglia, per la Lazio. S’è sacrificato, ha giocato in condizioni precarie, non ha mai fiatato. La Lazio ha provato a venderlo per dare più spazio a Cataldi, la sua permanenza non è stata accolta con dispiacere. Il Tata c’è, sfrutterà i prossimi giorni per migliorare la forma fisica.S’è fatto male a settembre, durante Giappone-Uruguay. Ha avuto pazienza, è tornato ad allenarsi regolarmente la scorsa settimana. E’ un centrocampista in più, all’occorrenza può essere utilizzato. Nell’ultimo anno e mezzo s’è fermato spesso, ha combattutto contro la fascite plantare, ha subito traumi (si ruppe una mano) e ha accusato guai muscolari. S’era ripreso con Reja, era tornato in campo, aveva ritrovato continuità. Edy, appena sbarcato a Roma, chiese notizie su di lui, lo sganciò contro l’Inter (nel giorno del suo nuovo esordio). Come riporta Il Corriere dello Sport, Gonzalez dopo il Mondiale è rientrato a Roma sapendo di non essere al centro del progetto, ora è pronto per una nuova rincorsa. Non è la prima, non sarà l’ultima, è abituato a ricominciare. Gonzalez e la Lazio, una storia che sembrava finita. Il Tata aveva detto sì al Parma in fondo all’ultima serata di mercato (era l’1 settembre). Il trasferimento era stato chiuso in prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni di euro. Fu il Parma a tirarsi indietro e l’operazione subì un ritardo fatale. Ghirardi e Leonardi dovevano chiudere l’affare Biabiany-Zaccardo con il Milan, ma lo scambio con i rossoneri saltò e il Tata s’allontanò da Parma. Leonardi decise di tornare comunque su Gonzalez quando mancavano circa venti minuti alla conclusione delle trattative: mancava però l’accordo con l’uruguaiano. Il Tata disse sì, ma per firmare e spedire i documenti furono superate le 23 (il trasferimento non fu accettato dalla Lega). Alvaro Rafael Gonzalez non è una comparsa, non è un semplice esubero, può correre sognando un posto. E’ abituato a faticare, a sudare, a conquistarsi tutto, a ricominciare daccapo ogni volta. La nuova rincorsa non lo spaventa, sfrutterà gli allenamenti per farsi notare. Pioli lo conosce, se avrà bisogno di un centrocampista con le sue caratteristiche lo chiamerà in causa, gli darà spazio. Il Tata è l’immagine della fatica, del lottatore indomito, inarrestabile, inarrendevole. Gli infortuni l’hanno un po’ fiaccato, non gli hanno permesso di sprintare come in passato. Ma è uno di quelli che non si arrende mai, che resta in piedi sempre e comunque, davanti agli ostacoli, davanti alle difficoltà. E’ uno che aggredisce ogni pallone, non lascia vuota una zolla di campo. La corsa ai successi calcistici la iniziò in Uruguay, nel Football Club Aviation Lezica Baby. Era piccolino, già sognava il calcio europeo, guardava la Lazio in televisione, il suo idolo era Ruben Sosa: «Lì imparai a giocare a calcio», racconta spesso. Il futuro non si conosce, a gennaio si vedrà, la sua posizione potrebbe essere riconsiderata, potrebbero arrivare offerte allettanti. Gonzalez, da qui a dicembre, farà valere la sua candidatura. I soldatini sono fatti così…

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