Archivio
Gregucci: “Lazio, devi puntare sull’Europa League, ma occhio allo Sparta Praga”
Per parlare del momento della Lazio e per fare una panoramica sul mondo biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3, Angelo Gregucci.
Bisogna puntare sull’Europa League?
“Ammetto di non aver visto la gara con il Torino, ma ritengo che bisogna puntare all’Europa League. Abbiamo avuto un buon sorteggio. Bisogna vincere per arrivare carichi ai quarti. Abbiamo avuto un campionato a singhiozzo, spesso i giovani fanno qualche passo avanti, poi due indietro. Alcuni giovani hanno interrotto il percorso di crescita esponenziale”
Basti pensare a Felipe Anderson…
“Il calcio di quest’anno di Felipe Anderson è un calcio triste, non è decisamente allegro. Però io mi fido di Pioli. Per me Felipe dovrebbe essere più spumeggiante, ma non è solo un suo difetto, ci sono alcuni ragazzi che vanno in depressione subito. Felipe deve avere l’entusiasmo di entrare in un progetto e bisogna infondergli forza. E tutte le sue qualità le perde perché non ha allegria nel suo calcio”.
Per quale motivo Pioli ha cambiato modulo contro il Torino?
“L’idea è stata di schiacciare i centrali del Torino con due attaccanti, il Torino soffre lì. Ritengo fosse più un motivo tattico. Ma al di là dell’aspetto tattico bisogna migliorare l’atteggiamento, se non sbaglio Keita e Milinkovic-Savic hanno fatto la differenza. Vorrei vedere i giovani più sfrontati e con più iniziativa. Il campionato dello scorso anno ha dimostrato oltre ogni misura che la Lazio ha giovani di qualità, mentre quest’anno è l’opposto. La verità sta nel mezzo”
Rispetto allo scorso anno c’è molta differenza nell’atteggiamento messo in campo, come se lo spiega?
“E’ l’umore con cui tu vai in campo, l’anno scorso c’era fiducia, tutti collaboravano e prendevano iniziative. Quest’anno dobbiamo prendere degli schiaffi per reagire”
Come se li spiega i cambi nel primo tempo di Cataldi e Lulic?
“Bisognerebbe chiedere a Pioli, credo sia più un messaggio psicologico. E’ inutile piangerci addosso, ritengo che trovarsi in una semifinale o una finale di Europa League cambierebbe tutto. In questo momento manca la fiducia. Pioli è un allenatore meritocratico, sceglie in base a parametri molto precisi. Pioli guarda tutto, soprattutto l’allenamento settimanale. Con lui se non lavori bene durante la settimana difficilmente potrai avere una maglia da titolare. Sarebbe necessario far capire ai giovani che cosa stanno rappresentando, che divisa indossano, per farli sentire parte di un progetto”.
Cosa ne pensa dello Sparta Praga?
“E’ un squadra giovane e sa interpretare il calcio moderno, la Lazio dovrà far vedere la sua superiorità tecnica. Ci sarà da correre, non sarà una gara facile e bisognerà fare attenzione nei 180 minuti. Una cavolata può metterti nei guai, un giallo di troppo può portarti all’espulsione. Bisogna essere ineccepibili, non bisogna protestare troppo ed avere un atteggiamento impeccabile”.
Come si spiega questa difficoltà in fase difensiva della Lazio?
“Se tu hai come la Lazio diverse competizioni da giocare, devi preparare molto la tua linea difensiva durante il ritiro. Durante le settimane intere di lavoro che si hanno a disposizione nel corso della stagione, si deve lavorare sui principi. E’ fondamentale la ricerca degli interpreti. Ma qui viene il difficile, non ci sono difensori di calibro internazionale. Noi quest’anno abbiamo avuto una perdita grave come de Vrij: lui difende benissimo palla a terra, nel gioco aereo e nell’uno contro uno. Ora è difficile trovare un centrale forte nell’uno contro uno. Prendiamo la Juventus, i bianconeri hanno i difensori più forti nel nostro panorama, che sono Bonucci, Barzagli e Chiellini, ma hanno bisogno del campo corto e di aiutarsi fra di loro per poi far scattare il centrocampo. In campo internazionale portarli sulla linea di centrocampo e farli difendere a campo aperto non è facile”.