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Grigioni sul decennale del 26 maggio: «Quella partita e il suo significato, rimarrà nella storia»
Grigioni sul decennale del 26 maggio: «Quella partita e il suo significato, rimarrà nella storia». Il racconto del preparatore dei portieri
Ai microfoni di Lazio Style Radio, il preparatore dei portieri Adalberto Grigioni ha raccontato le emozioni vissute nella settimana precedente la vittoria della della Lazio della Coppa Italia. Ecco le sue parole:
PAROLE– «Coppa Italia dei portieri? La partenza è stata particolare. Abbiamo vinto col Catania e la semifinale con la Juve dove è stato protagonista Marchetti. Ne fece una in campionato, sul tiro deviato di Vidal, stupenda. Parata storica nel derby della finale. Una soddisfazione incredibile. Il ritorno a Norcia e la grigliata organizzata da Petkovic fu importante per stemperare la tensione. L’attesa è stata snervante, non vedevamo l’ora di arrivare allo stadio. Sapevamo di avere qualcosa in più in quel momento. Oltre al gol di Lulic, ricordo il colpo di testa di Totti che Federico deviò sulla traversa. Il segnale è stato col Siena, lì il destino ci ha detto che dovevamo crederci. Carrizo fu protagonista non solo nei rigori, ma durante la sfida. Aveva passato un periodo particolare qui alla Lazio, quello è stato il riscatto. Se lo meritava, è un grandissimo protagonista »
RITIRO– «Avevamo fatto l’ultima di campionato col Cagliari e la squadra sembrava svuotata. Serviva ricompattare tutto. L’armonia di Norcia ci ha dato la necessaria tranquillità e consapevolezza nei nostri mezzi per affrontare un evento storico. La partita delle partite, non ce n’è. Ho vinto la Supercoppa a Pechino, ma questa è la partita. Era un momento per me particolare per mia figlia che era in ospedale, mi ricordo solo che ho fatto il tragitto sul pullman scoperto molto emozionato perché lei non poteva esserci. Io ero due sue campi da calcio, l’Olimpico e a Bologna. Fortunatamente ho vinto quella all’Olimpico e anche l’altra, abbastanza positiva »
PARTITA– «Quella partita e il suo significato, rimarrà nella storia. È un evento che va festeggiato a prescindere. Adesso lo faremo con più gioia. Se non l’avessimo vinta? Non so cosa sarebbe potuto succedere l’anno dopo. Non ho risposte a questa domanda. Me la sono fatta, soprattutto prima della sfida un po’ per scaramanzia, mi ci preparavo. Fortunatamente è andata così, poi non ho pensato più a nulla »
PROVEDEL– «Contano queste due partite. Al di là di quella che sarà la carriera, sono cose che fanno un piacere enorme. Oltre alla questione economica e di visibilità. Sono cose che ti rimangono dei sacrifici che hai fatto. Se mi aspettavo un primo anno così? Io immaginarlo così, no. Ma sapevo che avesse grandissime qualità, non si fa condizionare dall’ambiente e dalle tensioni. È difficile entrare all’Olimpico con la maglia della Lazio venendo da palcoscenici diversi, come La Spezia. Lui è un freddo distaccato prima, durante è molto partecipativo »