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Guerrieri sogna: «Il prossimo anno andrò in prestito, ma sono laziale. Il mio futuro è qui»
Dopo essersi distinto nelle categorie giovanili, Guido Guerrieri, seppur non disputando nessuna partita, ha fatto parte della prima squadra della Lazio. Il portiere classe ’96 ha ricevuto il premio ‘La giovane Italia’ nella categoria ‘Migliore giovane portiere’ e ha commentato questo riconoscimento sulle frequenze di Lazio Style Radio 89.3: «Ho ritirato ieri questo riconoscimento. Per un giovane fa molto piacere, sono attestati che mi stimolano a fare del mio meglio e a impegnarmi sempre di più per diventare un buon giocatore.»
UNA VITA ALLA LAZIO – «L’anno scorso è stata un’annata positiva, abbiamo raggiunto traguardi importanti. In questa stagione senza dubbio mi è mancata la partita e i tempi di gioco, ma l’annata è stata comunque positiva e ho imparato molto. Federico (Marchetti, ndr) e Berisha mi hanno aiutato molto. Da parte mia ho sempre cercato di dare il massimo ogni allenamento con la speranza di poter scendere in campo la domenica.» Guido svela il suo futuro: «Dopo quattordici anni forse si è chiuso un piccolo ciclo. Il prossimo anno andrò a fare un’esperienza in prestito. Con la Fiorentina ho sognato l’esordio, però questo mi fornisce ancora più stimoli e rabbia affinché possa accadere in breve tempo. Ora devo pensare solo al presente e alla nuova stagione che sta arrivando. In qualsiasi squadra in cui andrò dovrò dimostrare il mio valore. Ma sono laziale, mi sento laziale e il mio futuro lo vedo qui.»
VALORI NEL CALCIO – «Il calcio è fatto di undici giocatori, è un gioco di squadra. Se non c’è gruppo è difficile vincere, serve l’aiuto di tutti. Il Leicester ne è un esempio, la coesione è essenziale per raggiungere determinati risultati.» I valori nel calcio contano e non poco: « Le sconfitte vanno sempre viste nel lato positivo per capire dove migliorare. Anche quando le cose vanno bene, non bisogna esaltarsi e restare umili. Proprio la giusta umiltà è l’aspetto principale. Devo ringraziare i miei genitori per come mi hanno cresciuto. Un mio difetto? Ne ho tanti, sono anche un po’ permaloso (ride, ndr).»