2013

Hernanes e quelle parole di Petko

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Il Profeta Hernanes è una delle gemme di maggior valore presenti nella rosa laziale, uno di quei tasselli che conferisce spessore ad un organico in cui di top-player, eccezion fatta per il ‘saggio’ Klose, proprio non ce ne sono. In questo inizio di stagione, però, Hernanes è stato tutto fuorchè l’uomo in più della Lazio. Anzi. In alcune partite è stato a tutti gli effetti invisibile, irritante e falloso.

ENIGMA TATTICO – Il Profeta pare essersi incaponito a voler giocare in una posizione più arretrata e centrale del campo. Con Petkovic è stato categorico e ha detto di voler giocare solo in quel ruolo. Non più da mezz’ala, posizione in cui proprio col nuovo mister aveva dimostrato di disimpegnarsi con ottimi risultati (11 gol in 34 presenze). Questo diktat dipende dal fatto che nella Seleçao c’è troppa concorrenza nel ruolo di mezz’ala, mentre da interno di centrocampo, secondo lui può giocarsi meglio le sue carte per partecipare al mondiale casalingo del 2014.

LE PAROLE DI PETKO – Nonostante contro il Trabzonspor non abbia demeritato (colpendo anche un palo), sommando le prestazioni di Hernanes fino ad oggi il saldo è ampiamente negativo. Da lui ci si aspetta molto di più. Anche per questo i giornalisti continuano a interrogare Petkovic sulle ragioni dello scarso rendimento del brasiliano. Nelle precedenti conferenze il tecnico aveva attribuito l’appannamento del Profeta a una condizione fisica naturale a inizio stagione, quando le gambe sono ancora imballate dalla preparazione. Ieri invece alla domanda “Hernanes non brilla, ci ha parlato?”, Petko ha risposto “Ci sono diversi nazionali che puntano ad andare al mondiale, è giusto avere ambizioni individuali, ma qui si conquista il posto giocando bene con la propria squadra. questo vale per tutti. Gli alti e bassi fanno parte di qualsiasi giocatori. A volte serve giocare altre volte riposare”.

CONCORRENZA LEALE – Tradotte, le parole del tecnico lasciano filtrare due concetti: il primo è sicuramente che, va bene l’ambizione di giocare in Nazionale, ma non bisogna mai dimenticare di dare tutto per il proprio club di appartenenza; il secondo è che Hernanes non è più un intoccabile: Ederson, che tecnicamente non si discute, ha dimostrato finalmente di star bene fisicamente e anche Felipe Anderson contro il Trabzonspor, anche se a sprazzi, ha impressionato. Le alternative, dunque, non mancano di certo e stando al ragionamento del mister, da ora in poi giocherà chi è più in forma e più motivato. Chissà che un po’ di sana concorrenza non aiuti il Profeta a tornare il calciatore che tutti conosciamo.

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