News
Hernanes: «Sono affezionato alla Lazio, il mio top è stato a Roma». Sulla sfida di stasera…
Hernanes, il parere del doppio ex di Lazio e Inter sulla gara di stasera: le sue parole
Fantasia in campo, fuori Hernanes è diplomatico quando parla di Lazio e Inter: «Niente tifo, me la godrò da spettatore. Vinca il migliore». Il brasiliano, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha ripercorso la sua carriera italiana. «Il mio top è stato a Roma, a Milano chiusi alla grande. Ho nel cuore ogni momento passato in Italia, Juve compresa». Il terzo e ultimo club in A prima della Cina. Da febbraio 2017 gioca con l’Hebei, in mezzo una parentesi al San Paolo in Brasile: «All’inizio ho avuto qualche infortunio, ora sono felice». Alla Lazio 156 presenze con 41 gol (e la Coppa Italia vinta nel 2013), all’Inter 7 centri in 53 partite. «Ho più affetto per i biancocelesti, lì diedi il meglio. All’Inter chiusi in crescendo. L’ultimo periodo da numero 10 andò alla grande con Mancini in panchina: fu il motivo che spinse la Juventus a scegliermi». Inter e Juve: ha qualche rammarico? «Solo il ruolo. Le mie qualità migliori sono dribbling e tiro, difficile essere decisivo lontano dalla porta. Il miglior Hernanes è quello di Roma».
LAZIO-INTER – «Match spettacolare. La Lazio gioca in casa e vorrà prendersi la rivincita dopo il k.o. di maggio, l’Inter deve ripartire dopo Barcellona. Entrambe stanno facendo bene, possono deciderla i giocatori di valore».
MILINKOVIC E BROZOVIC – «Forti e per certi versi simili. Sergej è completo: fisico, tecni co, bravo di testa, fa gol e serve assist. Marcelo ha meno “chili” ma più visione di gioco. E pure lui segna e fa segnare».
LOTITO E TARE – «Grande lavoro collettivo, hanno preso tanti semisconosciuti diventati poi big. Una Lazio così non sorprende. Bravi tutti, compreso Simone Inzaghi. A Lotito lo ringrazierò sempre. Lo stesso vale per Calveri (segretario generale, ndr) e Tare. Prima di andar via, lo incontrai nel suo ufficio. Parlavo e piangevo…».
FUTURO – «In Cina ho un contratto fino al 2019. Sono troppo innamorato del campo per pensare al dopo. Giocherò a lungo. Il mio futuro sarà meraviglioso».