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Hitzfeld: «Per la Lazio è la partita della vita, al Bayern pesano le assenze»
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore del Bayern Ottmar Hitzfeld ha parlato della sfida contro la Lazio
Ci siamo, questo è il giorno di Lazio-Bayern Monaco, una partita attesa da moltissimo tempo. Questa sera, le due squadre si affronteranno allo Stadio Olimpico di Roma per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha voluto presentare il match l’ex allenatore dei bavaresi Ottmar Hitzfeld.
SUL BAYERN – «Il Bayern Monaco è in calo, ma sono scivoloni quasi indolori. Al momento è primo in Bundesliga, è in corsa in Champions dove non perde da anni. Quando conta è difficile che sbagli la partita, secondo me la squadra di Flick è fra le favorite per la vittoria finale. Insieme a Manchester City, Liverpool e PSG. Flick fa giocare i suoi con il baricentro molto alto. Fanno il fuorigioco a centrocampo. Ma non penso che i bavaresi si facciano impensierire. Giocheranno con lo stesso atteggiamento tattico di sempre. La Lazio dovrà fare la partita della vita. Sottovalutarla, però, è un pericolo e lo dimostrano le prestazioni dei biancocelesti contro il Dortmund e i precedenti fra club italiani e tedeschi. Resta però un rischio calcolato. Il Bayern ha giocato così anche contro il Barcellona, con il PSG, con il Lione e con l’Atletico Madrid. Non è una squadra che si fa impensierire dalle qualità altrui, pensano a mettere in mostra i propri punti di forza».
SULLE ASSENZE DEL BAYERN – «Le assenze peseranno tantissimo. Soprattutto quella di Müller. Lui è uno che ha sempre fame, ha sempre voglia di far bene. Ed è importante anche dal punto di vista tattico. Lega il centrocampo con l’attacco, è un giocatore fondamentale non solo per leadership ma per qualità e mentalità. Non è un caso che sia ancora lui uno dei migliori di questa squadra: benché abbia vinto il triplete per la seconda volta in carriera, oltre al Mondiale con la Germania nel 2014, è ancora uno dei giocatori più ambiziosi. Altri, magari più giovani, sono in leggero calo perché dopo aver conquistato tutti questi titoli è umano calare. Thomas però è un trascinatore, uno che non abbassa mai la guardia. Detto questo ritengo che il Bayern sia comunque costruito molto bene. Può far bene nonostante le assenze»
SU IMMOBILE vs LEWANDOWSKI – «Sono eccezionali, ma non so se sono i migliori. Immobile in Germania non ha fatto male come molti dicono. Sarà una sfida fra due grandissimi attaccanti, completi, affamati. Ma penso che la loro qualità stia proprio nel fatto che non pensano a loro stessi, ma più alla squadra. Quando hai attaccanti che non sono egocentrici e sono pronti al sacrificio è un grande vantaggio. E sia Immobile sia Lewandowski sono lottatori veri».
SU KLOSE – «Miro ha fatto la storia del calcio tedesco e mondiale, è sempre stato molto intelligente. Già da giocatore sapeva leggere bene le partite, sono convinto che possa crescere parecchio e fare tanta strada da allenatore. Miro è un bel personaggio, ha carisma, ha esperienza, ha intelligenza calcistica ed è un ragazzo attento agli altri. Ha davvero tutte le carte in regola per farsi notare da allenatore come ha fatto da calciatore. Gli auguro di fare bene e di togliersi tante soddisfazioni».