Hoedt a 360 gradi: "Sono contento di aver scelto la Lazio. Critiche? Mi hanno reso più forte" - Lazio News 24
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Hoedt a 360 gradi: “Sono contento di aver scelto la Lazio. Critiche? Mi hanno reso più forte”

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Un nuovo paese, nuova lingua e nuovo campionato per Wesley Hoedt. Il difensore, intervistato da 90/24 Sports, ha parlato di questa nuova fase della sua vita, e di come la sua famiglia lo sostiene: “La cosa più importante è che ho chiesto a Mel (la fidanzata, ndr) di venire a Roma con me, ma penso che lei abbia fatto le valigie prima di me. Noi eravamo in trattativa con l’Az ma siamo giunti alla conclusione che non sarebbe andata a buon fine. Sono arrivate nuove offerte e la Lazio è stata una di queste. Un giorno Mel è tornata dal lavoro e io le ho detto che avevo preso questa decisione. Pensavo che sarebbe stata una bella sfida e un grande passo avanti nella mia carriera. Ciò che è giusto, è giusto”.

 

Sul futuro: “Non posso dire di aver ottenuto tutto ciò che volevo, ma ci sto arrivando pian piano. Devi chiederti se sei pronto, ma solo il tempo te lo dirà. Questo crea una certa pressione, perché non saprai mai come andrà a finire”.

 

Sulle critiche: “Le persone che non mi conoscono, mi giudicano molto. Sicuramente ognuno ha la propria opinione. Tu puoi avere un’idea di me, ma lascia stare i miei cari e la mia famiglia. Alla fine è stata una mia decisione. Io ho dovuto scegliere se restare o andare via. All’inizio tutti questi giudizi hanno reso le cose più difficili, ma in fin dei conti mi hanno reso solo più forte“.

 

Sull’importanza della famiglia: “Quando torno dall’allenamento, Finn e Mel sono a casa, la cena è pronta e tutto ciò mi fa sentire a casa. Mel va d’accordo con la mia famiglia e viceverso. Questo aiuta molto. Quando i miei genitori o mia sorella sono a casa, si sta bene. E aiuta anche il fatto che loro vengano a farci visita regolarmente. Non che noi ci sentiamo soli, però è bello avere la propria famiglia accanto. Se c’è qualcosa che mi manca dell’Olanda è proprio la mia famiglia. Nei momenti in cui non giocavo abbastanza o non giocavo bene, ricordo che mia mamma mi disse ‘protesti smettere’ e io ‘cosa?!?’…,  in quel momento  ho realizzato che questo sarebbe stato il mestiere della mia vita”.

 

Sulla  religione e la  superstizione: “Credo in Dio. Io penso che ci debba essere per forza qualcosa di più grande di noi. È personale, lo so, però questo mi da pace. Sono anche superstizioso, quindi prima di tutto, devo mettere i miei parastinchi. Ora che ci penso, si stanno rompendo. Forse è arrivato il momento di comprarne dei nuovi”. 

 

Sull’esperienza alla Lazio: “Penso che, posso parlare a nome di entrambi (riferendosi a Mel, ndr), che noi ci sentiamo veramente a casa qui. Lo stesso posso dire del club. So che c’è tempo per migliorare, ma mi sento bene e so che qui ho l’opportunità per fare il mio gioco“.

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