2014

I giovani biancocelesti e la ricostruzione da completare

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La Lazio deve puntare sui propri giovani per far partire una rifondazione necessaria. Come scrive l’edizione locale de La Gazzetta dello sport, c’è da completare una ricostruzione avviata un’estate fa, le “nuove spinte ideali” che hanno portato il club a puntare su Keita, Perea e Felipe Anderson: esiti differenti, ma la ratio era la stessa. Keita è l’esempio da seguire, dietro di lui stanno crescendo gli altri. Cresce soprattutto Danilo Cataldi, che la Primavera l’ha lasciata l’estate scorsa dopo un corteggiamento lungo due mesi del Crotone. E a Crotone Cataldi sta diventando grande. Ha conquistato la B, si è preso l’Under 21, con il chiodo fisso in testa di diventare un giorno giocatore, pardon, capitano della Lazio che verrà. In ritiro il centrocampista ci sarà. E poi Tounkara, pronto per il rientro dopo l’infortunio al ginocchio;  è il gemellino di Keita: stessa provenienza, movenze simili. Insieme si sono divertiti, insieme torneranno presto a giocare. A maggior ragione visto che la Lazio sta spingendo per rinnovare il contratto di Tounkara, in scadenza “solo” nel 2015. A questi due si aggiungono Minala, che si allena fisso con Reja e Bollini da più di un mese e ha già collezionato qualche panchina di A e Crecco, che In Serie A ha già esordito e in Primavera ultimamente sta giocando (bene) anche da esterno d’attacco. Senza dimenticare Elez, che sta dimostrando il suo valore più da centrocampista che nel ruolo originario da difensore, e Lombardi, che sta stupendo tutti. Alla lunga lista si aggiungerà anche Rozzi, che tornerà alla base dopo l’esperienza al Real Madrid B.

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