2014

Il cuore della Lazio si chiama Biglia: “Mi trovo benissimo. Il Real Madrid…”

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Lucas Biglia è tra i maggiori protagonisti della crescita della Lazio di Pioli. Come scrive il Corriere dello sport, l’argentino non ha voluto rifiutare la convocazione della Nazionale albiceleste nonostante uno statio di forma non al top. Di mezzo ci sono i postumi della frattura al piede: “Sento ancora un po’ di dolore e per questo motivo sto giocando con una protezione, ma non volevo assolutamente rifiutare questa convocazione“. Biglia a livello dei più grandi, con Messi e Tevez, di nuovo con la maglia dell’Argentina. In ritiro a Londra (dove stasera si affronteranno Argentina e Croazia in amichevole), Biglia non vuole più parlare della finale di Coppa del Mondo persa con il compagno di squadra Miroslav Klose: “Preferisco non ricordare quella serata, è stata così grande la delusione che tanti di noi preferiscono non parlarne“.

LAZIO – “Alla Lazio mi trovo benissimo“. Meglio così. Anche perché nonostante un contratto con il club biancoceleste fino al 2018, le ottime prestazioni di Biglia stanno di nuovo scatenando gli interessi di diverse squadre tra le migliori d’Europa. Il ct dell’Argentina, Martino, ha fatto i complimenti al Principito per la crescita degli ultimi tempi.

LE SIRENE DI MADRID – Su di lui – soprattutto nelle sfide dell’Argentina con Croazia e Portogallo – ci sono e ci saranno ancora gli occhi del Real Madrid, che ci aveva pensato già l’estate scorsa prima di arrivare a Kroos. Biglia non può tirarsi indietro: “Ripeto, alla Lazio sto benissimo. E’ ovvio però che gioco per migliorare e crescere e che spero che una tale opportunità possa ripresentarsi in futuro. C’era già stata la possibilità di andare al Real Madrid, ma siccome la chiusura della finestra di mercato era molto vicina, non se ne fece nulla”.

MODELLI – “Mascherano e Pirlo sono i miei volanti centrali preferiti” ha detto Biglia parlando del ruolo come si fa in Sudamerica, dove chi sta davanti alla difesa è “volante”. E l’argentino non è spaventato dalla possibilità di occupare altre posizioni in campo: “Quello che conta è mettere in pratica le idee del proprio allenatore. Cambiare sistema di gioco mi aiuta a crescere“.

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