2013
Il doppio ex Bruno Giordano: “Lazio-Napoli, partita decisiva…”
Lazio-Napoli per Bruno Giordano non è una partita come le altre, è il match dove ripercorre i momenti più belli della sua vita calcistica, davanti alla quale non emozionarsi è impossibile. «È una partita che racchiude due momenti bellissimi della mia carriera e della mia vita. Quello con la Lazio è un rapporto più lungo e intenso, ma anche i tre anni a Napoli (con uno scudetto, ndr) non li posso dimenticare», racconta l’attaccante romano al Messaggero, che ricorda ancora il suo Lazio-Napoli più bello, dove fu decisivo: «La partita del 21 aprile 1984: giocavo nella Lazio, vincemmo 3-2 e segnai dopo un minuto. Quel giorno tornavo titolare dopo essermi rotto una gamba». Uno degli 86 gol segnati con la squadra capitolina, sfida che si ripeterà sabato e che sarà ancora decisiva: «Sì, può determinare il futuro delle due squadre. Vincesse la Lazio, supererebbe un esame fondamentale in chiave Champions e terrebbe dietro le milanesi e la Fiorentina. Il Napoli, invece, se vuol davvero lottare per lo scudetto non può permettersi di perdere». Petkovic dovrà fare i conti con gli infortunati, Klose ed Hernanes su tutti: «Gli infortuni di Hernanes e Klose sono arrivati nel momento meno opportuno, col mercato appena chiuso. Quella del profeta è l’assenza più pesante: senza di lui, non c’è un giocatore che crea superiorità numerica e diventa difficile scardinare le difese. E col Genoa si è visto. Nonostante questo, però, il terzo posto resta un obiettivo concreto». Giordano critica anche la società per le decisioni in un mercato in cui, a suo avviso, si poteva far meglio: « Non si è fatta una campagna acquisti come ci si aspettava: dopo la cessione di Rocchi sarebbe dovuto arrivare un altro attaccante. E invece abbiamo perso anche Klose. L’unica fortuna è aver riscoperto Floccari». Lazio in corsa per il terzo posto, in finale di Coppa Italia, ma anche in Europa League che non sarà affatto di disturbo secondo l’ex bomber: «Assolutamente no. Viste anche le possibili avversarie nel prossimo turno, è un obiettivo che va perseguito».Un campionato in cui regna l’incertezza, un livellamento che tuttavia viene visto come una riduzione della qualità del calcio italiano:«C’è tanto equilibrio, ma verso il basso. Sarebbe bastato così poco per lottare per il titolo. Guardate il Napoli: a gennaio si è rinforzato, dimostrando di crederci». Petkovic, dovrà trovare nuove motivazioni e stimoli: «Far recuperare un po’ di brillantezza fisica e isolare la squadra dalla comprensibile delusione dell’ambiente. Una vittoria come quella sulla Juve in Coppa poteva essere il trampolino per un momento esaltante, ma così non è stato». Chiosa finale sull’inserimento dei giovani, che non devono correre troppo: «I giovani vanno inseriti in momenti tranquilli. Quando le cose vanno male, un ragazzino rischia di essere bruciato. Poi, magari, gente come Rozzi o Keita tra tre anni saranno attaccanti di livello internazionale ma ora, per esempio, punterei più sul recuperare Zarate».