Archivio
Corapi, mental coach Lazio: «Il primo ad avvicinarsi a me fu Klose. Emozionante l’esperienza di quest’estate con Petkovic…”
Una vita dedicata al suo lavoro, sempre svolto con passione ed abnegazione. Ormai da più di trent’anni, punto di riferimento nel settore del mental coaching, Sandro Corapi ha lavorato alla Lazio con giocatori come Hernanes e Candreva e intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport, ha raccontato del lavoro svolto con i biancocelesti ma anche della sua nuova esperienza fatta quest’estate in affiancamento all’ex tecnico Petkovic, con la Nazionale svizzera: «Quella esperienza è stata entusiasmante. Mi chiamava prima di ogni partita per preparare l’approccio alla sfida. Erano riunioni che avvenivano attraverso dei collegamenti e potevano essere individuali o collettive. Alla Lazio, ho cominciato con riunioni individuali, poi siamo passati a quelle di gruppo. Il primo in assoluto che ha chiesto di incontrarsi con me fu Miro Klose, in occasione delle ultime sfide di Coppa disputate tre anni fa. I tecnici mi chiedono di solito come i calciatori devono affrontare e interpretare un match. Le leve motivazionali sono generali; basta individuare le parole giuste per incidere a livello motivazionale e non serve conoscere le caratteristiche particolari di ogni singolo calciatore. Un mental coach non da’ di solito indicazioni su cosa deve fare un allenatore o un giocatore ma aiuta a comprendere cosa è giusto che venga fatto in determinate situazioni. Spesso le resistenze dovute all’arroganza e alla presunzione, non permettono di recepire ciò che dico. Sono proprio quelle persone ad avere più bisogno di un colloquio; spesso si avvicina a me chi ha un disagio a livello di prestazione o di rapporto interpersonale». Poi, su Candreva: «Antonio è molto costante nelle prestazioni. Di solito prepariamo ogni partita sia con l’Inter che con la Nazionale, individuando le strategie mentali. Si parla di ambientamento ed il mio lavoro consiste anche nel permettere che lo assorba senza che le sue prestazioni ne risentano».