Il momento più difficile dell’era Lotito è adesso: la contestazione blocca la società e complica il mercato - Lazio News 24
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2014

Il momento più difficile dell’era Lotito è adesso: la contestazione blocca la società e complica il mercato

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E’ davvero difficile analizzare la situazione che sta vivendo la Lazio in questo momento. Ed ancora più complicato è fornire un’analisi oggettiva, anche se, basandosi sui fatti, si può riuscire nel compito prefissato. E se si parla dei colori biancocelesti, non si può non menzionare la contestazione tra Lotito ed i tifosi, che, lentamente, sta logorando la società. Entriamo nei dettagli.

REWIND – Facciamo un passo indietro. Febbraio 2014 – Fine del mercato invernale, Reja in conferenza stampa ammette: “Non è vero che non volevamo prendere nessuno, ma molti giocatori hanno rifiutato di vestire la maglia biancoceleste”. Per la prima volta nella gestione Lotito, un uomo della società afferma, senza mezzi termini, che la Lazio non è una meta ambita per i giocatori. Niente di inaspettato, visto la posizione in classifica ed i vari casi Pandev, Zarate, Diakitè, Ledesma (e molti altri), che di certo non hanno aiutato ad aumentare l’appeal della squadra romana. Ma a complicare il tutto, si è inserita prepotentemente la presa di posizione dei tifosi: ‘O noi o Lotito’, e lo stadio vuoto fino al termine della stagione.

MERCATO INCERTO – Il risultato ora è chiaro: la società sta faticando a trovare una quadra a questa situazione. E la conferma arriva ancora una volta dallo stesso Reja che, ai microfoni de Il Messaggero, lo scorso mese ha affermato: “C’è confusione tra chi vuole andare via e chi deve venire”. Ed entrando nello specifico, non c’è nulla di più vero. Candreva ha pubblicamente dichiarato di voler giocare la Champions ammiccando, senza giri di parole, al Psg di Blanc; Lulic si è messo da tempo sul mercato lasciando aperta ogni ipotesi e persino un senatore come Radu, ha lamentato qualche malumore. Meglio non va guardando sul fronte entrate. Escludendo chi viene da squadre di gran lunga minori, tutti gli altri appaiono molto dubbiosi su un eventuale approdo a Roma, sponda laziale. Parolo, nonostante l’accordo con la società gialloblu sia arrivato da tempo, prende tempo e guarda in Inghilterra. Stesso discorso per Astori che, tramite il suo procuratore, ha menzionato una serie di squadre in cui il suo assistito vorrebbe giocare per fare un salto di qualità (Roma e Milan, ad esempio), senza citare la Lazio.

Da quanto descritto sopra, il quadro che emerge ci regala una visione chiara e che lascia poco spazio ad interpretazioni soggettive. Uno stadio vuoto, ma più in generale, una contestazione così forte, è un ostacolo enorme per gli obiettivi societari. E’ chiaro, che giusta o sbagliata che sia, non è certo nostro compito giudicare, la contestazione sta portando questa squadra allo sfascio e sta convincendo sempre di più Lotito ad un cambio di direzione, proprio l’obiettivo principale della contestazione del popolo laziale.

CONSULENTE IMMAGINE – Ed arriviamo così a Monica Macchioni. Cosa c’entra una giovane donna emiliana di appena trentacinque anni con il nostro discorso? La risposta è molto facile: la sig.ra Macchioni è una delle più grandi esperte di comunicazione in Italia ed è il Deus ex Machina di molti politici e personaggi di rilievo. A questi, ora si è aggiunto il presidente laziale che ha assunto questo Guru della comunicazione con l’intento di far passare il messaggio ‘Uniti per la Lazio, ripartiamo insieme’. Certo è che il tifoso biancoceleste è fortemente disilluso, e non basteranno solamente questi annunci per far tornare la pace. Un’occasione è stata già persa. La scelta di Stefano Pioli come allenatore, giovane e preparato (nessuno lo mette in dubbio), non è stata di certo presa bene dalla piazza che si aspettava una soluzione ben diversa.

La contestazione continua, ma forse i primi passi verso una futura conciliazione, sono stati fatti. Ciononostante, ad oggi la pace sembra molto distante, ma vale la pena ricordare che questa situazione non potrà durare ancora molto, anche perché gli effetti collaterali potrebbero essere ancora più forti. Ed in questo caso, a farne le spese, sarebbero soltanto la Lazio ed i tifosi Laziali.

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