Il nonno e il papà di Pace: "Grazie ad Inzaghi è esploso, stasera vuole esserci!" - Lazio News 24
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2015

Il nonno e il papà di Pace: “Grazie ad Inzaghi è esploso, stasera vuole esserci!”

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Oggi sarà una giornata importantissima per i ragazzi di Simone Inzaghi che si giocheranno la finale delle Final Eight contro il Torino. Lorenzo Pace vuole esserci per questa gara fondamentale anche se ancora non ha recuperato al 100% da un’inforunio alla coscia. Il papà e il nonno di Pace sono stati raggiunti dai microfoni di Radio Olympia per raccontare di Lorenzo e delle emozioni per la gara di questa sera. Il primo a prendere la parola è Gino Pace, nonno di Lorenzo:

 

Lorenzo riuscirà a giocare la finale?

 

“Io lo spero, lui mi ha detto che gli stanno dando degli anti dolorifici per farlo giocare, sembra che Inzaghi non possa fare a meno di lui (ride, ndr)”

 

Cosa pensa della stagione di suo nipote?

 

“Lorenzo è rimasto in stand-by per circa un anno e mezzo, la responsabilità è dei tecnici. Inzaghi poi l’ha valorizzato per quello che era. Lui è uscito dagli Allievi Nazionali vincendo il titolo di miglior giocatore nel torneo di Benevento. E’ arrivato alla Primavera e non l’hanno considerato molto. Poi è esploso”.

 

Sappiamo che Pace è uno degli uomini di fiducia del mister Inzaghi…

 

“Io mi ricordo agli Allievi, la prima partita lo mise in panchina. Il secondo tempo lo fece entrare e ripagò Inzaghi realizzando l’assist decisivo. Da quel momento in poi il mister non si è più privato di Lorenzo, lo faceva giocare anche quando era infortunato (ride, ndr)”.

 

Lei è sempre stato a fianco di suo nipote durante la sua carriera?

 

“Sono sempre al suo fianco (ride, ndr). E’ l’idolo del nonno, ho quattro nipoti e sono tutti miei idoli. Anche mio nipote Lucio gioca nella Lazio e ha ricevuto i complimenti del Generale Coletta. Il generale, ridendo e scherzando, ha detto che è meglio di suo fratello Lorenzo. Lucio gioca come difensore, può fare il centrale e il terzino. Lui è destro però, nella squadra del paese, giocava a sinistra”

 

Lei sarà a Chiavari oggi?

 

“Sto per strada, sopra Civitavecchia, sull’Aurelia. Ci stiamo recando lì”

 

Che partita si aspetta oggi?

 

“Mi aspetto la stessa partita vista contro la Roma”

 

Successivamente prende la parola il papà di Pace, Spartaco Pace. 

 

Che partita sarà questa finale?

 

“Dipende dall’approccio alla partita, dipende da come sono carichi i ragazzi. Lorenzo mi ha detto che ha ancora un fastidio, ma lo stanno curando. Oggi farà il riscaldamento, però sarà Inzaghi a decidere se potrà giocare”

 

Quali sono le sue speranze per il futuro di Lorenzo, visto che siamo sull’orlo tra il calcio giovanile e quello professionistico…

 

“Io spero il meglio possibile, poi saranno la società e il procuratore che valuteranno le sue potenzialità. Io spero rimanga un giocatore della Lazio e che vada a farsi le ossa da qualche parte, magari in una società minore. Questo sarà un passo decisivo per valutare il valore di mio figlio, si dovrà confrontare con giocatori che hanno 25 o 30 anni. Inzaghi sulla panchina della Salernitana? Magari, credo il mister lo accoglierebbe a braccia aperte”

 

Lorenzo viene da una storia particolare, infatti ha origini indonesiane…

 

“Lorenzo è nato in Indonesia nel 1995, lo andai a prendere quando aveva dieci mesi di vita, perché prima stavo lavorando, e l’ho portato in Italia. Il problema è che l’Indonesia non riconosce la doppia cittadinanza, altrimenti avrebbe potuto far parte della Nazionale indonesiana. La Nazionale italiana? Magari, però nel Bel Paese vogliono giocatori con un fisico importante”

 

Un suo giudizio su suo figlio?

 

“Lorenzo è un torello in campo, non tira mai via la gamba, starà ai posteri valutarlo. Quest’anno è il punto d’arrivo del suo percorso di crescita, il prossimo anno dovrà misurarsi contro gli adulti e valutare il livello che potrà raggiungere”.

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