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Bielsa, la delusione di Tare: “Se lo chiamano Loco un motivo ci sarà. Candreva ha chiesto la cessione” E su Pato e il mercato…
Anche il ds Tare in conferenza stampa ha provato a spiegare i motivi dell’addio con Bielsa: “Perché lui? Ricevo una telefonata, mi chiede conferme. Ho conferma e volontà di partire per venire a Roma ad incontrarlo. Ci incontriamo domenica, lunedì prolunga la sua permanenza perché in questi 2 giorni gli è stato spiegato il nostro mondo, il mondo Lazio. Storia, lavoro, tutto quanto. Questo per dare la possibilità di dargli una scelta di continuare o no prendere in considerazione questa proposta. Lui è tornato in Argentina per avere ok della famiglia. Il contratto? Accettava 1 solo anno, più accordo verbale in cui se faceva un bel lavoro poteva allungare. Con questo accordo ci siamo lasciati, pur toccando altri argomenti sull’aspetto contrattuale. Dopo l’ok della famiglia, Calveri è andato a Rosario per avere la firma. Le richieste sui giocatori? Aveva un dossier molto ampio, approfondì la squadra. Aveva visto 5 partite di ogni giocatore, conosceva anche la primavera. Questo mi colpì, era un professionista. Abbiamo rispettato gli obiettivi di mercato e anche l’ok su Jardel o Adriano”.
“Ha chiesto: un terzino e un attaccante esterno come Candreva che come sapete vuole andare via – continua Tare – Ha espresso dubbi su alcuni giocatori della rosa, dopo il ritiro dovevano essere valutati. Dopo il rientro in Argentina è stato messo in dubbio l’acquisto di Adriano, di Jardel e anche di Ajeti, che io gli avevo proposto. Ero andato anche in Francia per vederlo da vicino. In primis aveva un parere positivo, ma alla fine disse che era meglio di no. Abbiamo cercato di accontentarlo. Diego Llorente? Abbiamo provato a prenderlo, era in prestito al Rajo Vallecano. Era un desiderio di Bielsa, io ho acconsentito nonostante costi fossero alti, anche per il prestito. Llorente ha risposto che ringraziava Bielsa, ma voleva restare in Spagna. Anche Mammana del River, l’ultimo giorno prima della partenza al Lione. Abbiamo cercato di far cambiare idea al giocatore in 20′: ho parlato anche col vice presidente del River, ma purtroppo non era possibile. Ormai era andato al Lione. Il terzo giocatore era Morel del Lione, da lui avuto al Marsiglia. Gioca terzino ma anche centrale. Morel è stato contattato, la sua volontà era di venire. La Lazio voleva accontentare il giocatore, ma 3 giorni fa abbiamo avuto la risposta del Lione, era incedibile. Il quarto giocatore era Caio. Volevamo approfondire. Ma più in là perché impegnato con la Libertadores e Olimpiadi. Per la fascia sinistra c’erano diversi opzioni, Bielsa propose Bousejour. Valencia gliel’abbiamo proposto noi e lui ha detto sì. Abbiamo l’ok del giocatore, ma le tempistiche non possono essere decise dalla Lazio. Ci sono i tempi che ci vogliono, cerchiamo di accelerare il prima possibile. La cosa più importante è che abbiamo concesso tutte queste cose ad uno che non era ancora l’allenatore”.
Poi, il capitolo Pato: “Pato? Il mio pensiero era che si trattasse di un giocatore di qualità ma che negli ultimi anni ha avuto infortuni. Avevo dei dubbi. Mi ha garantito che se allenato da lui poteva fare bene, bisognava fare di tutto per portarlo a Roma, così ho incontrato l’agente. 4 anni di contratto, economicamente importante. Bielsa sapeva lo standard stipendi, ma la proposta di Pato è stata intorno a uno dei 3 più pagati, vicino al contratto di Klose. Il giorno dopo Pato avrebbe parlato con famiglia e avrebbe dato la risposta definitiva. Il giorno dopo però ho parlato con lui e la sua intenzione era di terminare il contratto col Corinthians e per motivi personali non poteva venire. Bielsa era stato informato da terzi su cifre che non erano vere. Non corrispondevano al vero, gli ho detto di parlare con l’agente. Gli ho detto ‘se le cifre non sono queste mi dimetto’. Non so chi, ma so che alcune persone gli hanno detto che tanta gente cercava di mettergli i bastoni tra le ruote”.
Tare, infine, ha concluso così: “Poi Bielsa ha chiesto che Biglia e Keita non venissero ceduti: a lui è stata data la possibilità di parlare di tutte queste trattative, mai era accaduto nell’era Lotito. Bielsa doveva venire il 5/7 per lavorare con la squadra, la sua assenza ha messo in difficoltà il lavoro di tutti quanti. Ha detto che non aveva mai conosciuto una società o dei dirigenti che avevano una volontà di creare un progetto simile. Il suo arrivo sarebbe stato un ottimo segnale. Gli ho spiegato che cosa significa lavorare a Roma. Pensavo e speravo che il nostro rapporto potesse essere qualcosa di bello: ma se si chiama Loco un motivo ci sarà. Futuro? Gli accordi che abbiamo fatto per questi giocatori saranno portati avanti”.