Editoriale
Immobile dà l’ennesima lezione: nessuno tocchi il nostro (C)Hero
Tre gol e le solite immancabili polemiche e discussioni: Ciro Immobile però, ancora una volta, ha dato l’ennesima lezione
179. Questi sono i gol realizzati da Immobile in Serie A. Forse basterebbe anche solo questo dato. Forse basterebbe elencare i traguardi, i record e i suoi numeri straordinari. Eppure, anche dopo la tripletta realizzata ieri al Genoa, si sono scatenate le solite discussioni e le polemiche. Ormai Ciro in Italia è diventato argomento che spacca e che crea fazioni. Eppure, ancora una volta, è stato lui a dare una lezione a tutti.
RESPONSABILITÀ – A colpire non sono state le tre reti. Come ha detto Sarri nel post partita, ormai fa davvero più notizia quando non segna. A colpire sono state le sue parole dopo il fischio finale. Basterebbe ascoltarlo, sentirlo con attenzione per capire qual è il suo segreto: l’umiltà prima di tutto. Basta guardare negli occhi Ciro per capire quanto senta, in modo pesante, il fardello della responsabilità del fallimento mondiale, il secondo della sua carriera. Un fardello che, senza polemica e con i suoi soliti toni pacati, ha voluto condividere con tutti i suoi compagni. Perché responsabile sì, ma unico colpevole contro cui puntare il dito no. Un fardello che, in queste settimane, a parte qualche parola di circostanza, nessuno si è preso, nel solito giochino dello scaricabarile.
NORMALITÀ – Basterebbe sentirlo parlare per capire cos’è a differenziare Immobile: la sua normalità. Una normalità che Ciro si è tenuta stretta e che ha fatto sua, nonostante i numeri, i traguardi e un popolo laziale che l’ha eletto a Re. Una normalità che, nell’epoca i cui conta l’esser personaggio e il farsi notare per forza a tutti i costi, rappresenta l’anormalità. Sì, quella di Immobile è una lezione vera e che dovrebbe far riflettere tutti. Ma viene davvero da dire nessuno tocchi il nostro (C)HERO. Perché, a volte, basterebbe solo saper guardare e ascoltare.