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Immobile: «Sono fiero e felice di essere il capitano della Lazio. Infortunio? Nulla di grave»
Ciro Immobile ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio, in occasione de La partita della Pace: uno staralcio delle sue parole
Ciro Immobile è uno degli ospiti di questa sera per La partita della Pace, in scena all’Olimpico. Il giocatore ha parlato microfoni di Lazio Style Radio, di seguito uno stralcio delle sue parole:
FASCIA DA CAPITANO – «Per me conta molto essere capitano della Lazio. Ci sono grandi responsabilità di cui vado fiero e sono felice che la Lazio faccia parte di queste iniziative che possono aiutare il prossimo. Ne vado fiero e sono orgoglioso di quello che abbiamo costruito ad oggi e del fatto che il Papa mi abbia dato la benedizione per la gara di oggi».
MARADONA – «Un ricordo e un pensiero va a lui. È stato il Dio di questo sport, siamo felici di avere la sua benedizione. Sappiamo quanto ci teneva a questa partita e sicuramente sarà orgoglioso di quello che abbiamo fatto oggi».
Le parole di Ciro alla Rai:
PARTITA PER LA PACE – «Davvero bello essere qui perché il Papa ce l’ha ordinato Lo facciamo con grande onore e piacere, soprattutto per lanciare un messaggio forte e chiaro. Basta armi, basta guerra. Sappiamo che tante persone in questo momento stanno soffrendo. Io faccio parte della squadra blu. Stiamo attaccanti ma stiamo perdendo. I bianchi sono molti di più, vediamo di aggiustare un po’ la squadra».
INFORTUNIO – «Come sto? Bene, per fortuna non è riaperta la vecchia cicatrice, è una cosa abbastanza lieve che mi permette di recuperare in tempo. Ora di tempo ce n’è tanto, pure troppo. Ora sto abbastanza bene».
MONDIALE – «Ci saremmo dovuti preparare per ben altra cosa. Dispiace per tutti, è un momento molto triste, speriamo passi presto».
QUANDO TORNI A GIOCARE PER LA NAZIONALE – «Spero presto, ci sono finali di Nations, la preparazione per l’Europeo. Il mister sa che può contare su di me. Ora purtroppo non sono potuto essere lì, so che i ragazzi si prepareranno al meglio, ma immagino l’umore non sarà quello giusto».