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Immobile: «Sfidare Inzaghi? Una motivazione. Critiche? Quando smetterò di giocare…»
Ciro Immobile è il protagonista di “DAZN Heroes”: queste le parole dell’attaccante intervistato da Marco Parolo
Ciro Immobile è il protagonista di “DAZN Heroes“, nuovo format della piattaforma streaming. Queste le parole a 360° del capitano della Lazio, intervistato dal suo amico ed ex compagno di squadra Marco Parolo.
RITIRO – «Mi accorgevo del fatto che cercavI di non svegliarmi. In ritiro sono gli ultimi momenti dove può sentire la famiglia, concentrarti, sentire una canzone. Insomma, è un momento molto profondo. Dove andavo quando uscivo? Giocavo e dovevo parlare su Zoom (ride n.d.r.)».
ATTACCANTI – «Sicuramente c’è molto istinto, poi, con il tempo, acquisisci esperienza. Ho fatto tanti gol, dove in anticipo so dove va a finire la palla e dove voglio metterla. Insomma, già immagino il gol prima che finisce l’azione. Per esempio, contro il Bologna, ho avuto quell’occasione nel primo tempo. Io avevo pensato di fare il cucchiaio, perché ero messo laterale. Però alla fine, quando sono arrivato davanti al portiere, non sono riuscito a mettere il piede sotto. Poi Skorupski ha fatto una bella parata».
BILIARDO – «In ritiro si facevano le serate per costruire le vittorie. Il più forte a biliardo? Sicuramente Giocondo. Ma anche Inzaghi se la cavava. Io ero uno degli ultimi. Però anche lì ho il colpo della fantasia».
INZAGHI – «Mi ricordo quella discussione in Lazio-Parma. Sbagliai io, ma avevo troppa voglia di giocare. Poi abbiamo parlato e lui mi ha detto che non se l’aspettava da me. Dopo c’è stato quell’abbraccio con il Genoa. Alla fine di quella stagione comunque è andato tutto bene».
36 GOL – «Ho sofferto la partita con il Brescia, perché ero in lotta con Lewandowski. Non riuscivo a fare gol, la palla non entrava. I miei compagni però hanno insistito e io ce l’ho fatto a vincere la Scarpa d’Oro. Poi ho giocato molto più sereno».
INTER – «Stiamo parlando di una sfida molto particolare, visto quanto è successo negli ultimi anni. Poi è molto bello sfidare mister Inzaghi. Qualcuno ha una motivazione in più».
SECONDO PALO – «Andare sul secondo palo dipende molto spesso dall’azione. Comunque ho visto che molti mi imitano (ride ndr). Però per andare sul primo devi avere quello scatto che brucia gli avversari. Tra l’altro su questa cosa litigo pure con Sarri, perché anche lui mi dice sempre di andare sul primo».
RECORD – «Alla fine di ogni stagione tracci una linea ed esce il totale. Ovviamente più si va avanti e più diventa interessante. Ma io, di base, non ci penso».
CRITICHE – «Si sa come la penso su questo. Ci sono varie opinioni che mi fanno pensare. A volte mi fanno arrabbiare, a volte mi faccio una risata. Comunque tutte le persone che mi vogliono bene mi dicono che, quando smetterò di giocare, ci si renderà conto di cosa ho fatto. Passato? Probabilmente mi serviva più tempo a Dortmund, dove potevo fare qualcosa in più. A Siviglia non mi trovai proprio con l’allenatore».
NUMERO DI GOL E AVVERSARI – «Lukaku credo che farà tra i 20 e i 25 gol, anche perché ha parecchia rabbia dentro. Lautaro? Beh, o li fa uno o li fa l’altro. Quindi credo tra i 13 e i 18. Vlahovic? Supererà le 20 reti. Milan? Tra Giroud, Origi e Rebic toccheranno i 30. Jovic? Secondo me non più di 15. Osimhen? Mi gioco un numero preciso: 19 gol. Lui mi piace molto come attaccante. Zapata e Muriel? Tra i 25 e i 30 insieme. Abraham? Se riuscisse a fare gli stessi numeri dello scorso anno si dovrebbe iniziare a parlare di un grande attaccante. Può stare tra i 15 e i 20»..